Quando e dove nacque l’agricoltura? Risposte dalla Mezzaluna Fertile

Scritto da:
Leonardo Debbia
Durata:
1 minuto

Per decenni gli archeologi hanno cercato le origini dell’agricoltura. Le loro ricerche hanno individuato nella regione battezzata “Mezzaluna Fertile” – l’area che occupa l’occidente e il settentrione del Medio Oriente – l’origine primitiva della domesticazione delle piante.

Agli inizi di questo mese, sulla rivista Science, un progetto di ricerca denominato TISARP, condotto in collaborazione da ricercatori del Centro Senckenberg per l’Evoluzione Umana e il Paleoambiente presso l’Università di Tubinga, e da ricercatori del Centro iraniano per la Ricerca Archeologica, dimostra che ai piedi del monte Zagros, in Iran, nella Mezzaluna Fertile orientale, è stato trovato il probabile centro chiave della primitiva domesticazione.

La Mezzaluna Fertile, la regione storica del Medio Oriente che include Mesopotamia, Levante e Antico Egitto. E’ indicata anche come ‘culla della civiltà’ (fonte: Wikipedia)

Gli archeologi Nicholas Canard e Mohsen Zeidi dell’Università di Tubinga hanno eseguito degli scavi presso Choga Golan nel 2009 e 2010 nel sito denominato “tell” dagli archeologi, un grande tumulo costruito durante l’occupazione di esseri umani, risalente a 12mila anni fa e durata più di duemila anni. Il team ha documentato una sequenza di otto metri di spessore di depositi neolitici, del tutto privi di oggetti in ceramica, risalenti a 11.700-9800 anni fa.

Questi scavi hanno prodotto un patrimonio di resti architettonici, utensili in pietra, raffigurazioni di uomini e animali, strumenti in osso, ossa di animali  e – cosa maggiormente rilevante – i più ricchi depositi di resti di piante carbonizzate mai recuperato prima d’ora dalla cultura Pre-Pottery del Neolitico del Vicino Oriente.

Con la denominazione Pre-Pottery Neolithic (o PPN) viene identificata una cultura neolitica che ha tutte le caratteristiche del Neolitico, tranne la produzione di ceramica, che nel Vicino Oriente non compare fino a circa il 5500 a.C.

Simone Riehl, responsabile del laboratorio di Archeobotanica dell’Università di Tubinga, ha analizzato 30mila piante, resti di 75 taxa provenienti da Choga Golan, che coprono un periodo di oltre 2000 anni.

Siti di scavo nella Mezzaluna Fertile. Gli archeologi di Tubinga hanno trovato le prove di una primitiva agricoltura nel Choga Golan, Iran (fonte: Simone Riehl / ScienceDaily)

I risultati ottenuti mostrano che le origini dell’agricoltura nel Vicino Oriente possono essere attribuite a più centri piuttosto che ad un nucleo individuabile in una singola area e che la Mezzaluna Fertile orientale ha avuto un ruolo chiave nel processo della domesticazione delle piante.

Molti siti appartenenti alla cultura Pre-Pottery del Neolitico conservano brevi sequenze che possano testimoniare insediamenti a lungo termine, rendendo la lunga sequenza del Choga Golan particolarmente preziosa per ricostruire lo sviluppo di nuovi modelli di sussistenza umana.

Choga Golan misura tre ettari e contiene, come detto sopra, almeno otto metri di occupazioni stratificate della cultura Pre-Pottery del Neolitico, suddivise in undici livelli, intercalati da piani di gesso o altre caratteristiche litologiche.

Dal punto di vista archeologico, il sito è caratterizzato dalla presenza della pietra scheggiata, costruzione di detriti e sedimenti bruciati. Sono presenti anche strutture in pareti di fango con pareti intonacate.

Gli undici livelli sono stati indicati, procedendo dall’alto verso il basso, con numeri romani (dal I), il più antico, all’XI, il più recente). Il livello VIII, finora, è stato quello con un più elevato contenuto di semi.

Forme selvatiche di colture progenitrici di orzo selvatico (Hordeum spontaneum) compaiono per la prima volta solo nel livello IX.

Architettura e impianti di macinazione dall’Area di scavo A di Choga Golan, Iran  (fonte: TISARP / Università di Tubinga)
Architettura e impianti di macinazione dall’Area di scavo A di Choga Golan, Iran
(fonte: TISARP / Università di Tubinga)

La maggior parte delle specie rinvenute, oltre all’orzo, hanno una distribuzione varia nei diversi livelli. Sono presenti: frumento (Triticum boeoticum), erba caprina (Agilops sp.), lenticchie (Lens spp), cicerchia (Lathyrus sativus), veccia amara (Vicia ervilia), tutti antenati selvatici delle colture moderne.

Queste specie sono presenti in gran numero a partire dal deposito più basso (orizzonte XI), risalente alla fine dell’ultima éra glaciale, circa 11,7 mila anni fa.

Il farro domestico (Triticum diccoides) è presente solo negli ultimi livelli (orizzonte II e I), risalenti a circa 9800 anni fa.

I resti delle piante di Choga Golan rappresentano una testimonianza unica sul lungo termine della coltivazione di specie vegetali selvatiche nella Mezzaluna Fertile orientale.

In un periodo di due millenni l’economia del luogo si è spostata verso le specie domestiche che hanno formato la base economica per l’aumento della vita del villaggio e la conseguente civilizzazione del Vicino Oriente.

Insieme alle piante, è stata rinvenuta poi una vasta gamma di animali domestici (capridi, equidi, grandi bovidi, uccelli) e selvatici (cinghiali, gazzelle, lepri, pesci e mitili d’acqua dolce) che hanno accompagnato, in seguito, gli agricoltori durante la loro diffusione in tutta l’Eurasia occidentale, allorché questi andavano sostituendo le comunità di cacciatori-raccoglitori indigeni.

Molte delle piante addomesticate nella Mezzaluna Fertile costituiscono la base economica per la popolazione mondiale attuale.

Leonardo Debbia
12 luglio 2013