Un nuovo programma converte cellule statiche in cellule invasive mobili

Scritto da:
Maria Grazia Midossi
Durata:
1 minuto
I ricercatori hanno identificato il gene che fa sì che le cellule epiteliali perdano aderenza e si muovano verso un nuovo sito.

I ricercatori dell’Istituto per la Ricerca in Biomedicina (IRB Barcellona) hanno identificato il gene GATA 6 che fa sì che le cellule epiteliali che solitamente si raggruppano e sono statiche, perdano  aderenza e si muovano verso un nuovo sito. Questo processo, che è comune per gli organismi in sviluppo, è molto simile a quello che avviene nelle metastasi, quando le cellule tumorali si staccano dal tumore originale e invadono nuovi tessuti. “Questo processo spiega perché Gata 6 è stato trovato nei tumori del pancreas, del fegato e del colon, consentendo in tal modo alle cellule tumorali metastatiche di acquisire proprietà”, sottolinea Jordi Casanova, professore CSIC  e capo del Drosophila Morphogenesis Group a IRB Barcellona, ​​dove è stato condotto lo studio. La rivista Developmental Cell. ha pubblicato i risultati di questo studio questa settimana.  Gata 6 innesca un programma genetico che favorisce la sopravvivenza e l’adattamento delle cellule nei tessuti nuovi. Esso promuove inoltre l’espressione di alcuni enzimi, le cosiddette metalloproteasi, che degradano la matrice cellulare, consentendo in tal modo alle cellule di migrare ed entrare in un nuovo tessuto.  “Quando le cellule iniziano la migrazione sono sottoposte a molti cambiamenti e allo stress, e in queste condizioni avverse molte possono morire. Questo gene le protegge dalla morte”, spiega Kira Campbell.

Nello studio è stata usata la piccola mosca Drosophila melanogaster. La squadra di Casanova, che si è specializzata nella morfogenesi, ha svelato il meccanismo con cui le cellule epiteliali si trasformano in cellule mesenchimatiche durante lo sviluppo intestinale negli embrioni delle mosche. L’intestino della Drosophila è un organo endodermico, come il colon, il fegato e il pancreas.  Dopo aver identificato il programma genetico che favorisce questa trasformazione nella Drosophila, Casanova ha contattato laboratorio di Eduard Batlle, che si concentra sul cancro colonrettale. L’obiettivo era quello di verificare se il gene omologo nelle cellule dei mammiferi ha la capacità di produrre questo stesso cambiamento. I loro studi hanno dimostrato che questo gene omologo, GATA 6, viene conservato e conferisce alle cellule capacità identiche a quelle osservate nella mosca. “Abbiamo iniziato con una linea di ricerca di base  e abbiamo finito con una collaborazione con il Programma Oncologia per affrontare possibili implicazioni nel cancro”, dice Casanova, sottolineando la natura multidisciplinare dello studio.