Un nuovo modello per il contagio epidemico

Scritto da:
Maria Grazia Midossi
Durata:
1 minuto
Nuovo modello per il contagio epidemico
Un nuovo modello per il contagio epidemico.

Gli esseri umani sono considerati i soggetti più adatti  per la diffusione di epidemie. La velocità con cui l’epidemia si diffonde, ora, è meglio compresa grazie ad un nuovo modello che rende conto del carattere provinciale della mobilità umana, secondo uno studio pubblicato su EPJ B.

La ricerca è stata condotta da un team guidato da Vitaly Belik dal Massachusetts Institute of Technology, negli Stati Uniti d’America, affianncato dall’Istituto Max Planck  in Germania. Gli autori hanno configurato la mobilità umana, come i viaggi ricorrenti centrati intorno ad una base di partenza. Il modello rappresentato  bi-direzionale si muove  intorno ad un nodo centrale, che rappresenta la posizione base e forma una stella a forma di rete. I modelli precedenti erano basati sulla diffusione e implicavano il fatto che le persone viaggiano in modo casuale nello spazio, e non necessariamente tornano nella loro posizione di base.

Però questi non descrivono accuratamente l’alto grado di prevedibilità  della  mobilità umana. I ricercatori hanno scoperto che i modelli vecchi basati sulla diffusione avevano sovrastimato la velocità con cui le epidemie si diffondono. La velocità delle epidemie che si diffondono attraverso un movimento bidirezionale è significativamente inferiore alla velocità di diffusione di epidemie che si divulgano per propagazione.

Inoltre, gli autori hanno scoperto che il tempo che le persone trascorrono  fuori casa influenza la velocità di diffusione delle epidemie e determina se un focolaio diventa globale. Questo contrasta con i precedenti risultati  dei modelli di diffusione, il che suggerisce che il tasso di viaggio da un luogo all’altro è il fattore chiave che influenza lo scoppio di epidemie globali.

Questo modello deve essere testato su dati reali della mobilità umana prima che possa essere utilizzato come analisi dei rischi e strumento decisionale per le epidemie come l’influenza aviaria. Questo modello potrebbe essere utilizzato anche in settori come la dinamica delle popolazioni e la biologia evolutiva.