Allarme influenza: un milione di italiani in casa
- Salvatore Maurizioli
- 13 Gennaio 2012
- Salute, Salute & Medicina
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Febbre, problemi intestinali e dolori articolari così si manifesta la nuova influenza che ha trattenuto in pochi giorni più di un milione di italiani sotto le coperte.
L’epidemia si sarebbe sviluppata verso Natale e Capodanno per poi salire gradualmente sino ad oggi. Più di 169.000 sono i casi sviluppati nella sola prima di settimana dell’anno. I più colpiti sono stati i bambini di età tra 0 e 4 anni la cui incidenza è pari a circa il 5,63 per mille, si sale con l’età e si scende con gli influenzati dove si conta un 3,19 per mille nei bambini di età variabile tra i 5 ed 14 anni, proseguono i numeri seppur inferiori nella fascia variabile tra 15 e 64enni con 2,77 e ancora dai 65 in su solo l’1,61. La regione che ha registrato il numero maggiore di casi è il Piemonte quella con il numero minore la Basilicata.
I dati stimati arrivano dal bollettino settimanale di Influnet, dell’Istituto Superiore di Sanità. Importante è l’invito al vaccino che Roberto Messina, presidente di FederAnziani, lancia a tutte le categorie a rischio.
Secondo le dichiarazioni rilasciate, infatti, Messina sottolinea come ”Secondo l’ultimo rapporto rilasciato Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità la curva epidemica dell’influenza ha iniziato la sua impennata colpendo in una sola settimana ben 169 mila persone. Se si fa una considerazione comprensiva della stagione il numero dei colpiti sale ad un milione e ciò preoccupa di più è che il peggio deve ancora venire. Il picco dell’epidemia è previsto per il mese di febbraio ed è bene premunirsi con il vaccino quanto prima. Non e’ tardi, perché il vaccino agisce entro 10 giorni: si e’ ancora in tempo per mettersi al riparo da rischi che troppo spesso si tende a sottovalutare. Vaccinarsi può significare salvarsi la vita o prevenire pericolose complicanze. ‘Un secondo importante invito sento invece di doverlo rivolgere alle Regioni perché migliorino la campagna di vaccinazione anti-influenzale di 30 giorni per dare modo anche ai “ritardatari” di avvalersi di questo fondamentale strumento sanitario. Ci tengo, inoltre, a ribadire con gran voce che per combattere l’influenza stagionale, una patologia ben nota e spesso troppo sottovalutata, l’unica arma valida è la vaccinazione. Non possiamo tollerare che l’efficacia di questo strumento, che può salvare una vita, sia persa solo per una questioni di superficialità”.
Salvatore Maurizioli