È ora possibile tracciare il Paese di provenienza dei vostri antenati fino a 1000 anni fa

10 Maggio 2014 - di Daniel Iversen

Un team di scienziati ha sviluppato uno strumento (GPS) che ci permette di identificare la locazione dei nostri antenati migliaia di anni fa.

Si tratta di un nuovo algoritmo capace di individuare la vostra provenienza geografica usando i bit dei vostri dati genetici, restringendo il campo fino allo Stato di appartenenza e in alcuni casi anche anche all’esatto villaggio.

Photo credit: World map with human genetic signatures overlaid / University of Sheffield
Photo credit: World map with human genetic signatures overlaid / University of Sheffield

Le informazioni genetiche sono utilissime per studiare le migrazioni umane del passato e dedurre gli spostamenti dei nostri avi: a iniziare dal primo out-of-Africa, seguito poi dal momento in cui gli umani si avventurarono per la prima volta in Asia, fino all’origine dei moderni europei.

È sempre stato limitato tuttavia usare il DNA per individuare l’esatta provenienza dei singoli individui.

Gli algoritmi biogeografici attuali permettono di individuare dove si è formato il vostro DNA con una precisione di circa  700 km che, in Europa, è una distanza troppo ampia per riuscire a focalizzarsi su uno stato ben preciso. In altri posti del mondo poi, il margine di errore è addirittura più grande.

Per sviluppare un test più preciso per l’ascendenza genetica, un team guidato da Eran Elhaik dell’Università di Sheffield, in UK, ha creato il Geographical Population Structure algorithm [1] (con appunto la sigla GPS). Si basa su una mescolanza genetica, che si verifica quando diverse popolazioni iniziano a interfecondarsi per creare nuovi pool genetici che rappresenteranno poi una miscela dei pool dei fondatori; la miscela di tratti che ne risulta può essere utilizzata per misurare la distanza da casa. Le mescolanze genetiche sono avvenute spesso, generalmente quando qualcuno si muoveva in un posto nuovo iniziando ad accoppiarsi con i locali. Ciò accadde per esempio durante le invasioni vichinghe in Britannia ed Europa nel XI secolo: alcuni si mescolarono con i locali formando un nuovo pool genetico Vichingo-Anglosassone, ma alcuni si sposarono con altri Vichinghi mantenendo il loro pool genetico originale, e permettendo al GPS di tracciare le loro origini scandinave.

“Quello che abbiamo scoperto modellando questi processi di mescolanza”, spiega Elhaik in un comunicato stampa [2] “non è un modo per scoprire dove si è nati, visto che questa informazione c’è già sul vostro passaporto, ma dove si è formato il vostro DNA andando a ritroso fino a 1000 anni fa“.

Questa nuova tecnica ha avuto successo il 98% delle volte nel localizzare popolazioni di tutto il mondo alla loro regione geografica d’origine, arrivando delle volte a definire il loro villaggio o isola di provenienza.

Il team ha sviluppato questo algoritmo di mescolanza usando informazioni genetiche e geografiche presi da 54 partecipanti al Genographic Project [3], e hanno poi testato il loro strumento GPS con 600 campioni genetici composti da 98 sub-popolazioni globali. Usando sequenze di DNA, il GPS riesce a piazzare in maniera accurata gli individui nel loro paese di origine l’83 % delle volte.

Quando hanno analizzato dati di 10 villaggi in Sardegna e una ventina di isole in Oceania, la squadra è stata capace di tracciare un quarto dei sardi al loro paese d’origine e la maggior parte dei rimanenti entro 50 km di distanza da essi.

Per i soggetti provenienti dall’Oceania sono riusciti a individuare la loro isola di origine il 90% delle volte.

Questo è un grande passo in avanti rispetto a prima, quando si posizionavano gli abitanti dell’Oceania in India, spiega Elhaik.

Per le persone di discendenza mista, i cui genitori hanno origine in luoghi diversi, l’algoritmo prevede l’ascendenza nel punto centrale geografico di entrambi i luoghi. Nella prossima versione dell’algoritmo, chiamato GPS2, i ricercatori mirano a predire il paese di origine di ciascun genitore.

Sapere dove si è mescolato l’ultima volta il pool genetico che creò il tuo DNA  ha enormi implicazioni per la medicina personalizzata salva-vita e nella scienza forense avanzata. Si stima che circa un milione di persone negli Stati Uniti ha il proprio DNA genotipato da aziende come 23andme e ancestry.com.

Il team ha sviluppato un sito web [4] che rende GPS accessibile al pubblico, quindi, se avete già fatto genotipizzare il vostro DNA, potete caricare i vostri risultati per trovare la vostra antica casa.

Si tratta di una grande svolta nel mondo della genomica, che permetterà forse di fare chiarezza sull’origine di popolazioni come gli Afroamericani, i Rom e gli ebrei europei.

Significa anche che non potremmo più identificare facilmente l’etnia delle persone con una  sola etichetta.  E’ impossibile per chiunque spuntare una casella su un modulo con scritto “Bianco inglese” o “african” visto che siamo dei modelli molto più complessi, con identità uniche. Non è semplicemente plausibile avere una nozione di “razze”.

Il lavoro [1] è stato pubblicato su Nature Communications.

[1] http://www.nature.com/ncomms/2014/140429/ncomms4513/full/ncomms4513.html
[2] http://www.sheffield.ac.uk/news/nr/dna-sat-nav-gps-tool-find-your-ancestors-home-1.370846
[3] https://genographic.nationalgeographic.com/
[4] http://www.prosapiagenetics.com/

Daniel Iversen
10 maggio 2014