Abbiamo visite! Un asteroide “sfiorerà” la Terra il 15 febbraio
Siamo in attesa di una visita “ravvicinata” da parte di un piccolo asteroide nostro “vicino”.
Il 15 febbraio prossimo, infatti, il corpo celeste denominato 2012 DA14 ci “sfiorerà” – per così dire – passando a circa 28mila chilometri di distanza dalla Terra. Si tratta di un blocco roccioso scoperto dall’Osservatorio astronomico di Maiorca, Spagna, il 23 febbraio 2012, quando era ancora a 4,3 milioni di chilometri.
E’ stato calcolato che il suo diametro sia di poco più di 50 metri e che la sua massa sia di circa 130mila tonnellate, anche se le misurazioni non sono del tutto esatte, ma i cui valori sono costantemente ritoccati, sia pure di poco.
Quello che invece è stato subito certo – assicurano gli astronomi – è che non ci sarà alcuna collisione con il nostro pianeta, anche se il passaggio avverrà a quota molto ravvicinata (più bassa di quella in cui orbitano i satelliti artificiali geostazionari).
Questo è quanto ha comunicato l’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) per bocca di Detlef Koschny, Responsabile del programma “Near-Earth Objects”, che aggiunge: “I calcoli mostrano che un impatto con la Terra può essere escluso con sicurezza per almeno un secolo”.
La dichiarazione, che è stata confermata dalla NASA, ci solleva, senza alcun dubbio, dalle preoccupazioni del caso, sebbene un eventuale impatto con la Terra – dicono gli scienziati – produrrebbe un’energia pari a “solo” 2,4 megatoni, un’energia sufficiente a radere al suolo una piccola cittadina, ma niente di catastrofico.
Facendo qualche paragone, l’evento non sarebbe comunque da poco, considerato che la bomba di Hiroshima liberò un’energia di 16 chilotoni, 150 volte inferiore, mentre l’evento di Tunguska del 1908 si stima abbia liberato dai 3 ai 20 megatoni.
Se l’impatto con la Terra è stato tassativamente escluso, c’è però un altro ostacolo sul percorso dell’asteroide: la fascia dei satelliti geostazionari, che orbitano a 35.800 km di altezza con il rischio concreto che qualcuno ne venga colpito.
Ma cosa sappiamo di questo corpo celeste?
E’un asteroide che gira attorno al Sole su un’orbita quasi circolare con un periodo di circa un anno, come avviene per la Terra, con un’inclinazione sul piano dell’eclittica di 10°. In questo percorso, incontra l’orbita terrestre due volte l’anno.
Gli scienziati ritengono che ci siano 500mila asteroidi di proporzioni simili a questo nelle vicinanze della Terra. Fra questi, ne sarebbe stato scoperto solo l’un per cento. Di media, un corpo celeste di queste dimensioni si avvicina al nostro pianeta ogni 40 anni e, sempre in media, collide con la Terra ogni 1200 anni.
Mentre durante l’estate scorsa era stato escluso che l’asteroide potesse essere visibile dalla Terra, ora viene assicurato che potrà osservarlo chiunque sia armato di un buon binocolo, dal momento che raggiungerà il punto di minima distanza alle ore 20.45 del 15 febbraio, quando passerà sopra l’Oceano Indiano, al largo dell’Isola di Sumatra, ad una quota prevista di 27.700 chilometri.
L’asteroide rimarrà all’interno del sistema Terra-Sole per 33 ore.
Leonardo Debbia
10 febbraio 2013