2011: L’anno del Pipistrello

Scritto da:
Andrea Dramisino
Durata:
1 minuto

L’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), proseguendo sulla buona strada tracciata con la proclamazione del 2010 come anno della biodiversità, ha promosso il 2011 come “l’anno del pipistrello”. L’ordine Chiroptera (al quale appartengono circa 1100 specie di pipistrello) riveste, infatti, una grande importanza per quanto riguarda la biodiversità del pianeta.

I Chirotteri sono mammiferi antichissimi che hanno evoluto la capacità di volare grazie agli arti superiori trasformati in ali. Sono animali notturni che di giorno riposano, solitamente in colonie molto numerose, all’interno di grotte, cavità di alberi o nelle fessure dei muri. Di notte escono dalle loro sistemazioni per dedicarsi alla caccia. Avendo una vista molto limitata, a causa degli occhi piccolissimi, si orientano e localizzano le prede grazie all’emissione di impulsi ultrasonici. Sono perciò in grado di muoversi agevolmente, anche nell’oscurità totale, ascoltando i propri echi ad alta frequenza.

I pipistrelli non sono ben visti dall’opinione pubblica a causa di falsi miti, credenze popolari e disinformazione: si pensa siano succhiatori di sangue, portatori di malattie e che si attacchino ai capelli. In realtà questi esseri sono del tutto innocui. Volgendo lo sguardo ai lampioni, intorno ai quali si aggirano zanzare, farfalle e altri insetti durante le notti estive, ci si può rendere conto di quanti di questi mammiferi volanti frequentino il nostro paese. I chirotteri vengono spesso avvistati in prossimità delle fonti luminose proprio perché la maggior parte delle specie si nutrono di insetti, molti dei quali fastidiosi e nocivi per l’uomo. Nonostante la consistente presenza dell’Ordine a livello mondiale, nessun uomo è stato mai “attaccato” da uno di questi. Eppure oltre la metà delle specie sono classificate dall’IUCN come minacciate o a rischio proprio a causa di falsi miti che le portano a essere tra le più perseguitate del pianeta. Altre cause che ne mettono in pericolo la sopravvivenza sono la crescente urbanizzazione, con conseguente perdita e distruzione degli habitat, e l’uso di pesticidi. Proprio per questi motivi, nonostante le varie specie siano diffuse in tutto il mondo da oltre 50 milioni di anni, ultimamente è stato registrato un calo allarmante delle popolazioni.
«Paragonati ad animali come le tigri o gli elefanti – spiega Andreas Streit, segretario esecutivo di Eurobat – i pipistrelli ricevono una attenzione positiva molto piccola. Invece sono mammiferi affascinanti e giocano un ruolo indispensabile nella conservazione del nostro ambiente». I Chirotteri sono infatti i principali predatori di insetti notturni. In questo modo assicurano un controllo sulle popolazioni di cui si nutrono, molte delle quali sono nocive, oltre che per l’uomo, per l’agricoltura. Per avere un’idea di come molte specie siano efficaci da questo punto di vista basti pensare che un singolo pipistrello può in una sola notte mangiare circa 2000 zanzare. La diminuzione delle popolazioni di pipistrelli comporta, proprio per questo motivo, un diretto aumento dell’uso dei pesticidi e anche un rialzo dei costi delle colture come conseguenza dell’accrescimento dei danni portati alla produzione agricola da parte di insetti dannosi per le coltivazioni. Gli individui appartenenti al sottordine dei Megachirotteri, distribuiti nelle regioni tropicali di Africa, Asia e Oceania, si nutrono invece di polline, nettare e frutta. Da loro dipende, dunque, l’impollinazione e la dispersione dei semi di molte specie vegetali.

Per capire quanto affascinanti possano essere questi piccoli mammiferi basta leggere le parole di Elizabeth Mrema, segretario esecutivo del Cms (Convenzione Onu per la conservazione delle specie migratorie degli animali selvatici), il quale spiega: «Quando migrano i pipistrelli possono viaggiare fino a 4mila chilometri in un anno. La più grande migrazione in Africa coinvolge 8 milioni di pipistrelli della frutta, che volano in Zambia attraverso il continente ogni anno. Si tratta di uno spettacolo incredibile». Risulta facile immaginare il potere attrattivo di un fenomeno di questo genere. Proprio per questo motivo, in alcuni paesi, le popolazioni di pipistrelli hanno già permesso lo sviluppo di forme di ecoturismo. Ad esempio ad Austin, in Texas, i pipistrelli sono diventati una importante fonte turistica. Il volo di milioni di esemplari messicani, nel periodo fra metà marzo fino a novembre, rappresenta una delle attrazioni più affascinanti ed è in grado di portare milioni di dollari di profitti.
Per quanto riguarda l’Italia, è importante segnalare il progetto ideato dagli zoologi del Museo di Storia Naturale di Firenze, con la collaborazione di Unicoop Firenze, per la diffusione delle bat box. Piccole cassette di legno, applicabili anche sulla parete esterna delle abitazioni, vengono utilizzate come rifugio per i pipistrelli. Grazie a questa iniziativa viene favorita la conservazione delle specie in concomitanza alla possibilità di avere un efficiente alleato per la caccia agli insetti.

L’istituzione del 2011 come anno del pipistrello pone una garanzia per la promozione di progetti di tutela e ricerca, programmi di approfondimento e campagne di informazione. Le iniziative verranno organizzate oltre che dal Cms, anche dall’Eurobats (Accordo per la conservazione delle popolazioni dei pipistrelli europei). Queste operazioni serviranno per sviluppare una sensibilizzazione e una diffusione di informazioni intorno a animali così affascinanti. Speriamo, inoltre, possano portare all’abbattimento di ormai vecchi luoghi comuni.

Andrea Dramisino