Risparmio e posti di lavoro: il corretto ciclo dei rifiuti favorisce l’economia

Scritto da:
Morena Lolli
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Se tutti i Paesi europei si adeguassero alle normative comunitarie che regolano lo smaltimento dei rifiuti, le economie locali non potrebbero che trarne beneficio: un risparmio di oltre 71 miliardi di Euro e la creazione di 400 mila posti di lavoro.

Una prospettiva positiva sia per l’economia che per l’economia ambientale che emerge dal Convegno, promosso dall’Eurispes e dalla Federazione Green Economy dal titolo “Plastica e riciclo dei materiali: un’altra via è possibile”. Durante il Convegno, promosso in collaborazione con il Consorzio PolieCo, è stato presentato uno studio per un approccio a Km zero e per una economia circolare, applicate al ciclo di vita delle materie plastiche.

Dallo studio emerge che l’Italia, diversamente dagli altri paesi appartenenti alla Comunità Europea, fa ancora ricorso in modo eccessivo alle discariche, che sono nel nostro Paese la modalità più diffusa di smaltimento dei rifiuti, mentre ancora pochissime sono le iniziative rilevanti nel campo del riutilizzo, ovvero del recupero dai rifiuti di materie prime successivamente riutilizzabili.

I riciclaggio stesso, che secondo la normativa europea dovrebbe essere via via ridotto in favore del riutilizzo, rimane in Italia operativo solo a livello parziale.

I rifiuti, come spiega Gian Maria Fara, il Presidente dell’Eurispes, se inseriti in un ciclo corretto di gestione contengono in sé grandi risorse. L’Italia, non applicando la normativa europea sulla corretta gestione del ciclo dei rifiuti e non investendo sui necessari impianti di estrazione delle materie prime, si trova da un lato a dover pagare multe per eccessivo utilizzo degli inceneritori, dall’altro a pagare per  lo smaltimento di rifiuti che invece, una volta arrivati all’estero, vengono riciclati per estrarne le materie prime che poi vengono riacquistate dall’Italia.

L’Italia quindi non soltanto paga il mancato ottemperamento della normativa, ma sta, a tutti gli effetti, pagando per esportare la sua stessa ricchezza.

Morena Lolli
30 novembre 2012