Ecomafie: il traffico illegale di legname minaccia il polmone verde terrestre

Scritto da:
Giulia Orlando
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Risale al 1990, negli Stati Uniti la legge che regolamenta il traffico di fauna locale, una misura necessaria per sopperire alla via via crescente deforestazione che minaccia il polmone verde della terra.

La normativa è di introduzione relativamente recente nella Unione Europea e solo  nel 2008 è stata ampliata, includendo anche legno e carta.

Il regolamento della UE prevede protocolli specifici per le importazioni e si è messo a punto un piano per l’applicazione delle normative e per il regolamento del commercio dei prodotti che rientrano nel settore forestale.

Il protocollo ha, al centro, anche il controllo del traffico illegale del legname che occupa una percentuale oscillante dal 15 % al 30 % del traffico globale.

Le ecomafie internazionali sono entrate con forza nel traffico illecito del legno, con cifre che si attestano dai 100 ai 300 miliardi di dollari l’anno. Le specie oggetto di traffico illecito sono principalmente specie tropicali, il che contribuisce a far letteralmente scomparire intere foreste.

La difficoltà nel riconoscere i legnami rende difficile tracciarne la vera provenienza e rende più facile quindi la possibilità di sfuggire ai controlli. A fronte dei miliardi di dollari che ogni anno le ecomafie intascano, tanto che il traffico illecito di legname è diventato la terza fonte di introiti del traffico delle mafie internazionali, pochissimo  ovviamente spetta a chi vende gli alberi in zone che offrono condizioni di vita difficoltose: Amazzonia, Sud Est Asiatico ed Africa Centrale sono le zone vittime delle ecomafie, ma la progressiva riduzione del polmone verde terrestre rende, in realtà, vittima tutta la biosfera.

Secondo la direttiva europea, ogni paese dell’UE dovrà, entro il 2013, avere una unità di controllo. In Italia, ovviamente, tale unità di controllo fa capo al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Al momento, sono in fase di  studio strumenti adeguati, che permetteranno di riconoscere la provenienza del legname e di verificare quindi la legittimità del passaggio di frontiera.

Giulia Orlando
29 novembre 2012