In Campania si preservano le razze autoctone

Scritto da:
Stefano Erbaggio
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capre del cilento
Capre del Cilento.

La Campania era conosciuta come una Regione a forte tradizione agricola e pastorale, il recente passato industriale e la cementificazione selvaggia e abusiva hanno drasticamente alterato questa peculiarità. Tale passato ha favorito, assieme alle specificità geomorfologiche della nostra Regione, l’evolversi di numerose varietà di animali domestici perfettamente inseriti all`interno del contesto ambientale campano.

Un progetto, rientrante nel PSR Campania 2007-2013, mira alla salvaguardia ed al recupero di ciò che rimane di questo importante patrimonio di biodiversità. Si tratta di R.A.R.E.Ca (Razze Autoctone a Rischio d`Estinzione nella Regione Campania). I TGA (tipo genetico autoctono) presenti in Regione Campania, iscritti al RA e/o LG (AIA-ARAC), ed oggetto della misura PSR sono il Bovino Agerolese, il Cavallo Napoletano, il Cavallo Salernitano ed il Cavallo Persano, l’Ovino Laticauda e l’Ovino Bagnolese, la capra Cilentana ed il Suino Casertano.

I capi iscritti al RA per ogni razza rappresentano circa il 40% del totale, pertanto sono in corso ulteriori censimenti.  Il ruolo che questi animali svolgono all’interno della società è duplice. Offrono un`importante produzione, rispetto alle specie e alle razze cosmopolite,  utilizzando le risorse peculiari del territorio anche in ambienti difficili; tale peculiarità li rende un’ottima risorsa: «in momenti di crisi come questo – afferma il prof. Vincenzo Peretti, del Dipartimento di Scienze Zootecniche e Ispezione degli Alimenti dell’Università di Napoli Federico II – la qualità sarà il futuro».

Parallelamente, rappresentano degli ottimi biomonitors, in quanto sottoposti a controllo sistematico e continuo sugli effetti dell’inquinamento ambientale mediante la valutazione di modificazioni morfologiche, fisiologiche e soprattutto genetiche. L’intimo legame tra queste razze ed il territorio che occupano, e da cui traggono nutrimento, comporta una continua esposizione alle eventuali sostanze tossiche che lo contaminano, sostanze che sono trasferite all’uomo tramite i prodotti dell’animale e che causano l’instabilità genetica che predispone l’insorgere di tumori.

La valorizzazione degli adattamenti specifici di ogni razza, quindi, viaggerà di pari passo con la tutela degli ecosistemi di cui sono parte, ed avrà conseguenze sia sulle attività economiche sia sul patrimonio culturale e ambientale della Campania.  Al progetto partecipano il Dipartimento di Scienze Zootecniche e Ispezione degli alimenti dell`Università Federico II di Napoli, l`Istituto per il Sistema Animale in Ambiente Mediterraneo del CNR, e l`Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Mezzogiorno. Il responsabile scientifico è il prof. Vincenzo Peretti. L`obbiettivo di  R.A.R.E.Ca è la tutela di razze e popolazioni adattate a particolari condizioni ambientali, in quanto portatrici di patrimoni genetici praticamente irripetibili.

Stefano Erbaggio