Insetti al servizio della legge: ovvero come funziona l’entomologia forense

Scritto da:
Marco Ferrari
Durata:
1 minuto

Se non siete deboli di stomaco e la curiosità è il vostro stile di vita continuate a leggere come alcuni insetti siano davvero utili per le indagini medico-legali.

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Le mosche, in particolare le specie dette necrofage, sono utili nella datazione della morte specialmente quando si arriva tardi sul luogo del delitto e le indagini necroscopiche non possono più determinare il periodo post-mortem dalla temperatura degli organi (entro le dodici ore dal decesso) o da altri riscontri ematici e di rigidità.

Alcuni degli insetti che possono rivelarsi utili sono appartenenti alla famiglia dei ditteri calliforidi, oltre ad altre famiglie di insetti necrofagi (per lo più mosche e coleotteri).

I calliforidi sono mosconi compatti e veloci, in genere dotati di colorazione metallica blu/verde e sono anche noti come mosconi della carne. In Italia sono diffuse le specie Calliphora vomitoria e Lucilia caesar.

Calliphora vomitoria (Wikicommons)
Calliphora vomitoria (Wikicommons)

Al momento del rinvenimento del cadavere, il medico legale stima in maniera accurata le modalità di decesso quali omicidio, suicidio o incidente e l’ora della morte utilizzando la temperatura del corpo; quest’ultima cala nel tempo (circa mezzo grado/ora per le prime ore e un grado/ora nelle successive) ma risente anche della temperatura ambientale; verifica poi il raccoglimento del sangue nella parte bassa del corpo per via della gravità (lividi ipostatici) e il rigor mortis che dopo un certo tempo (24/48 ore) porta al rilassamento muscolare diffuso. In ambulatorio si può procedere con esami chimico-batteriologici e con l’autopsia agli organi interni che spesso permette, oltre che l’esame delle eventuali ferite, anche di verificare le patologie preesistenti.

Lucilia caesar (Wikicommons)
Lucilia caesar (Wikicommons)

In caso di ritardo nel ritrovamento del corpo, di oltre due giorni, entrano in scena le mosche. Le femmine sono attratte dall’odore ad oltre duecento metri di distanza e anche oltre, se siamo all’aperto e c’è vento a favore. L’ovideposizione è concentrata sulle ferite, nelle zone a cute sottile come palpebre, cavi ascellari e pieghe cutanee, se raggiungibili, oltre alle mucose. Nel giro di un paio di giorni si sviluppano le larve che nutrendosi aumentano di dimensioni. Le larve di colore bianco hanno uno sviluppo multistadio (instar nello schema) e sono dotate di piccole spine per spingersi in profondità nella carne, crescono rapidamente sino a quadruplicare il loro volume, poi si impupano al suolo nel giro di due settimane. La conoscenza precisa del ciclo dei ditteri sotto esame permette di risalire all’inizio dell’ovideposizione, in genere con un errore di circa un giorno.

Contrariamente a quanto si crede i cadaveri sotterrati sono difficilmente raggiungibili dalla maggior parte dei ditteri, mentre alcune specie ovideponendo sul terreno, possono colonizzare corpi a circa 10-15 cm di profondità.

La presenza di altri insetti a ciclo noto, che di solito si avvicendano sia sul cadavere che come parassiti dei demolitori primari, permette poi di confrontare le tempistiche e di dare un valore più certo sul momento del decesso. Si stimano mediamente in oltre duecento le specie animali che si andranno ad avvicendare (ditteri, coleotteri, formiche, vespe, blatte, acari, ragni e così via).

La mancanza di una specie, presente localmente ma assente sul cadavere, può fare supporre lo spostamento del corpo.

Queste situazioni su descritte non devono inorridirci ma rammentarci il funzionamento dell’ecosistema e l’importanza degli esseri adibiti alla trasformazione della sostanza organica.

Ovviamente tutti i rilievi devono tenere conto del contesto, quindi se ci si trova in campagna, in montagna, dentro abitazioni, oltre che del tipo di fauna e microfauna entomologica, della stagione, ecc. La temperatura è uno dei fattori limitanti lo sviluppo degli insetti, pertanto è opportuno rapportare le temperature reali, per i calcoli sull’ovideposizione, alle temperature medie ideali di sviluppo.

L’esame accurato degli insetti ed un’analisi gascromatografica degli stessi permetterà anche di verificare la presenza di arsenico, mercurio, veleni, farmaci e droghe da comparare, se possibile, con gli esami sulla vittima.

Termina qui questo piccolo viaggio nel misterioso mondo dell’entomologia forense, dove le scienze naturali danno una mano alle indagini di polizia, affinché il delitto perfetto lo sia sempre meno.

Marco Ferrari
28 giugno 2014