Proseguono i danni per le fuoriuscite di petrolio

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Redazione
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Sebbene il petrolio abbia già abbondantemente danneggiato l’ecosistema marino del Golfo del Messico, episodi di questo tipo, purtroppo, continuano a verificarsi. E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia di un riversamento di circa 800 tonnellate di greggio nell’arcipelago Tristan da Cunha, in Sud Africa. Il danno è stato provocato dallo scontro della nave mercantile “M.S. Olivia” su una folta barriera di scogli delle isole Nightingale. La nave ha perso solo metà delle tonnellate totali che nel complesso conteneva e che, probabilmente, potrebbe continuare a perdere nelle prossime ore. Fonti governative africane hanno riferito che il paese ha già inviato delle imbarcazioni di soccorso per il recupero del greggio e che la situazione è costantentemente monitorata, per arginare i danni ambientali. 

Trevor Glass, un ufficiale di conservazione locale, ha dichiarato alla stampa:  «La scena a Nightingale è nefasta, in quanto vi è una marea nera che circonda l’intera isola». L’arcipelago di Tristan da Cunha dista circa 2736 km dalle coste sudafricane e ciò gli ha attribuito il titolo di “gruppo di isole abitate più distanti nel mondo”.  L’arcipelago è ricco di vita ed ospita circa 200.000 pinguini, che comprendono anche circa la metà della popolazione mondiale del Pinguino saltarocce del Nord (Eudyptes moseleyi), specie a rischio di estinzione a causa di ingenti perdite negli ultimi anni,  per motivi ancora sconosciuti.

Secondo quanto affermato dalle autorità locali e dagli ambientalisti, più di 20.000 pinguini della suddetta specie sono rimasti intrappolati nella densa marea nera.  Jay Holcomb, direttore dell’International Bird Rescue Research Center, ha dichiarato che con l’utilizzo delle immagini scattate sull’isola si è ottenuta una stima dei pinguini sommersi dall’olio, che si aggira intorno a 20.000 esemplari. “Molti di loro sono immersi nell’olio da più di una settimana e ciò limita notevolmente le loro possibilità di sopravvivere” ha dichiarato Holcomb. Il direttore ha parlato, inoltre, di due seri ostacoli per le operazioni di soccorso. Il primo problema è  la mancanza di un aeroporto, che dilata notevolmente le tempistiche per il raggiungimento dell’isola. Il secondo è  l’altissimo rischio della trasmissione di malattie a cui sono esposti tutti i pinguini danneggiati dall’incidente.

Alexander Travisi – Ercole Sarno