Staminali: ricostruito il primo cuore di topo

Scritto da:
Davide Basili
Durata:
1 minuto

staminaliGli scienziati della University of Pittsburgh School of Medicine hanno brillantemente condotto la prima operazione di ricostruzione di cuore di topo. L’organo, dopo che le proprie cellule sono state sostituite con quelle staminali umane, è tornato nuovamente a battere. 

Le cellule umane utilizzate sono state quelle progenitrici dei tessuti cardiovascolari, che partendo da una piccola biopsia cutanea, sono state prodotte dai fibroblasti. Il risultato ha portato all’ottenimento di staminali pluripotenti indotte, che sono state trattate al fine di specializzarle in 3 tipi di cellule cardiache: le cardiomiociti, quelle endoteliali e quelle muscolari lisce. 

Durante la prima fase del processo, soprannominata “decellularizzazione”,  diversi membri del team, in un intervento delicato durato circa 10 ore, hanno rimosso tutte le cellule dal cuore, lasciandone intatta solo l’impalcatura. Dopodiché i medici hanno utilizzato le cellule staminali cardiovascolari (MCP) che crescono sullo “scheletro” dell’organo  per rimpiazzarle. 

Un paio di settimane più tardi,  il cuore si è rigenerato con le cellule umane ed è nuovamente tornato a battere, con una frequenza di 40/50 battiti al minuto. Un ottimo successo dal punto di vista della scienza, anche se l’equipe ha puntualizzato che è necessario proseguire con il lavoro, al fine di regolarizzare la contrazione del cuore, in modo che possa essere in grado di pompare il sangue in modo funzionale. 

Lei Yang, uno dei ricercatori senior ed assistente alla cattedra di biologia dello sviluppo presso l’università, come pubblicato oggi sul periodico on-line Nature Communications, ha commentato: “Negli Stati Uniti, una persona muore di malattie cardiache ogni 34 secondi e più di 5 milioni di persone soffrono di scompenso cardiaco, il che significa una ridotta capacità di pompare il sangue. La possibilità di sostituire un pezzo di tessuto danneggiato da un attacco di cuore, o forse un intero organo, potrebbe essere molto utile per questi pazienti”.

Davide Basili
20 agosto 2013