Gli scienziati usano nanoparticelle d’oro per mostrare i tumori cerebrali
- Maria Grazia Midossi
- 15 Ottobre 2011
- Ricerca, Ricerca & Scienza
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“Non è un’operazione al cervello” è una frase spesso pronunciata per minimizzare la difficoltà di un lavoro, ma quando l’attività è in realtà la rimozione di un tumore al cervello, anche il più piccolo errore potrebbe avere gravi conseguenze sulla salute.
Per aiutare i chirurghi in situazioni delicate, i ricercatori del team del Prof. Adamo Wax presso la Duke University’s Fitzpatrick Institute for Photonics and Biomedical Engineering Department hanno proposto un modo per sfruttare le proprietà ottiche uniche di nanoparticelle d’oro per distinguere chiaramente un tumore al cervello dal tessuto sano e vitale che lo circonda. Il team presenterà i risultati al Meeting Annuale dell’Optical Society (OSA), che si terrà a San Jose, in California la prossima settimana.
Le attuali tecniche per delineare i tumori cerebrali variano, ma tutti hanno dei limiti, come ad esempio l’impossibilità di eseguire imaging in tempo reale senza grandi attrezzature costose, o la tossicità e la durata limitata di alcuni agenti di etichettatura. Le nanoparticelle d’oro – che sono piccolissime, potrebbero fornire un modo migliore per identificare il tessuto tumorale, dal momento che non sono tossiche e relativamente poco costoso da produrre. I ricercatori hanno sintetizzato delle nanoparticelle d’oro, a forma di bastoncino di diversa lunghezza e larghezza.
Le diverse dimensioni delle particelle mostrano proprietà ottiche differenti. I ricercatori hanno unito le particelle agli anticorpi che si legano alle proteine del recettore del fattore di crescita, trovate in concentrazioni particolarmente elevate sulla parte esterna delle cellule tumorali. Quando gli anticorpi attaccano le cellule tumorali, le nanoparticelle d’oro segnalano la loro presenza. Il team ha testato il metodo immergendo parti di tumore al cervello di topo in una soluzione di nanoparticelle d’oro fuse con anticorpi. Illuminato il campione ha rivelato punti luminosi dove i tumori si nascondevano. Il lavoro futuro del team si concentrerà anche sullo sviluppo di una sonda chirurgica in grado di mostrare le nanoparticelle d’oro in un cervello vivente.