Nessun Dorma

14 Dicembre 2011 - di Francesco Alessandro Squillino
sonno
Sonnolenza

Quando al mattino ci si sveglia con la netta sensazione di essere più stanchi di quando ci siamo coricati e nel trascorrere del giorno, sonnolenza, torpore e sbadigli improvvisi si ripetono allentando vigilanza ed attenzione forse è il momento giusto per correre ai ripari e prendere i necessari provvedimenti. Le ultime ricerche medico-scientifiche hanno oggi in altissima considerazione lo studio dei ritmi biologici sonno-veglia perché essi costituiscono la base e il fondamento per una considerazione globale dell’assetto della salute della persona e delle possibili manifestazioni patologiche ad essi correlati. Le volte che ci siamo soffermati a riflettere ad analizzare il nostro modo personale di dormire e di quanto sonno vi sia necessità abbiamo poi scoperto con meraviglia che passiamo circa un terzo della nostra vita dormendo e in attività onirica, il che costituisce poi una quantità di tempo davvero cospicua e che senza dubbio alcuno evidenzia l’importanza del sonno per un il corretto andamento dei nostri  processi vitali.

La Neurofisiologia ci insegna che dormire bene è fondamentale per il rinnovamento cellulare e la equilibrata efficienza del sistema immunitario oltre che endocrino e nervoso. Dormire bene quindi ci aiuta ad essere longevi e migliorare umore e performance fisiche ed intellettuali oltre che mantenere e distendere il  famoso tono cutaneo. A volte quindi quando ci lamentiamo di una stanchezza immotivata e paradossale o di un senso depressivo o distimie umorali attribuiamo la causa al di-stress e ai problemi del quotidiano o non sappiamo il perché. Stanchi o demotivati quindi dovremmo di contro prendere in seria considerazione la possibilità di avere semplicemente un problema di sonno. Il nostro cervello esaminato con la tecnica della polisonnografia richiede mediamente un’ora di sonno ogni due ore di veglia per funzionare al meglio e non ottenendole in dati momenti potrebbe andare tranquillamente in offline invitandoci ad addormentarci dovunque ci troviamo. Questo inoltre se non vengono rispettati i parametri della fase REM caratterizzata da rapidi movimenti oculomotori ed in seno alla quale si attua e si esprime la modalità fondamentale per una sufficiente, ristoratrice qualità del nostro sonno.

Per fortuna ci sono moltissime utili considerazioni e principi funzionali che considerati e riequilibrati opportunamente possono davvero essere di aiuto nella risoluzione dei disturbi del sonno che affliggono grande parte della popolazione mondiale sempre più soggetta a ritmi vitali asincronici e convulsi per stile e contenuti  di vita. Citiamo alcune costitutive,qualità e caratteristiche inducenti una buona notte ed un buona qualità del nostro sonno da non dimenticare né trascurare. Per prima buona regola evitiamo alcol,caffeina,teina che ingenerano una nota stimolazione psico-attiva cerebrale e persistente concentrazione epatica varia per costituzione individuale e di età;ad esempio un caffè assunto nel tardo pomeriggio resterà in circolo anche per molte ore impedendoci un sonno rilassato. Anche la relazione intima tra sonno e sesso è ormai nota e una sana attività sessuale soddisfacente affettivamente e psicologicamente rappresenta un vero elisir del buon sonno. Studi scientifici hanno evidenziato che fare sesso prima di dormire sia l’attività più indicata per procurarsi una notte di sonno profondo e disteso secondo la regola che “L’attività sessuale migliora il  sonno, mentre un sonno scadente fa male alla sessualità”.

La nostra cara salute quindi è fondata su tre parametri fondamentali che sono la corretta alimentazione, una forma fisica ottimale ed un buon riposo. Da non dimenticare inoltre che avere cura del nostro corpo e le tecniche di rilassamento statiche e dinamiche, l’auto massaggio plantare e del viso, le tecniche dolci respiratorie, le meditazioni passive mentali, lo sport pre-serale moderato e l’attività fisica non convulsa e pressante abbinata ad una leggera e ponderata metabolico – ormonale alimentazione serale rappresentano i migliori amici del buon sonno. Ognuno di noi conserva poi a livello inconscio e subliminale tutta una serie di rituali utili sin dalla tenera età sul come scivolare al meglio nella braccia di Morfeo e con il rispetto dei tempi personali di addormentamento comprese le posizioni ipno-inducenti sul fianco preferito, l’illuminazione adatta o la penombra confortante,l’utilizzo di ausili sonori e visivi in sottofondo e magari infine la sana e quanto mai necessaria capacità appresa con pazienza di calare un diaframma protettivo sulle nostre ansie e preoccupazioni circadiane. La migliore strategia resta però quella di una nostra maggiore conoscenza dei nostri ritmi e necessità vitali riguardo al nostro sonno e saggiamente nel riconoscerle armonizzandoci ad esse e con esse per ritrovare un dono prezioso; qualcuno poi, per varie cause e circostanze che abbia perso il sonno ,potrebbe davvero raccontarci con grande nostalgia della sua importanza fondamentale e basilare per una vera, sana qualità della nostra vita.

Dott.FKT Francesco Alessandro Squillino