Mangiare o guidare, questo è il problema

Scritto da:
Salvatore Maurizioli
Durata:
1 minuto

Il quesito, che potrebbe anche considerarsi un’aporia, prende spunto, naturalmente in maniera ampiamente rivisitata e aggiornata, da una delle tragedie più famose di tutti i tempi, l’Amleto di Shakespeare. Il giovane principe di Danimarca recita in uno dei soliloqui teatrali più conosciuti del mondo: “essere o non essere, questo è il problema: morire, dormire e nulla più…”

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Quando si nominano cibo ed auto, si parla anche di un binomio capace di infervorare gli animi e che potenzialmente nasconde un alto tasso di indecisione . Proprio come la questione di shakespeariana memoria legata all’essere o non essere, al morire, dormire, sognare, allora forse anche decidere se sia meglio mangiare o per esempio guidare bene, costituisce qualche volta un dilemma di non facile soluzione.

Mentre il cibo infatti nutre il nostro corpo e ci fornisce energia, l’auto aumenta in maniera esponenziale le nostre capacità motorie, per natura alquanto limitate, e nell’era della ipervelocità, sempre più inadeguate.

Oggi come oggi tuttavia, nel nuovo millennio all’insegna della salvaguardia dell’ambiente e della ecosostenibilità ad ampio raggio, riuscire a combinare in maniera ottimale alimentazione e spostamenti ecosostenibili, nel rispetto dell’ecologia, e nel tentativo di evitare inutili sprechi di risorse, non è impresa da poco, anzi! A ricordarcelo anche la celebrazione mondiale dedicata all’ambiente – quest’anno svoltasi a Milano nella cornice dell’EXPO – con il titolo “Sette miliardi di sogni. Un pianeta. Consumare con moderazione”, che mira a sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica internazionale, spingendola verso politiche governative eco-friendly e soprattutto sostenibili, in grado cioè di evitare il mero sfruttamento, bensì capaci di utilizzare in modo saggio ed oculato tutte le risorse del pianeta, cibo ed acqua compresi.

Basti pensare, come illustra una simpatica grafica, anche per cercare di sdramatizzare un pochino la situazione attuale, a cosa corrispondano in termini di cibo le somme sborsate per vetture fantasmagoriche: poco meno di un anno fa in America una Ferrari 250 GT SVW Spider è stata acquistata per ben 17.020.000 Euro, una cifra ipergalattica, con la quale – considerando che con un litro di latte che in media costa 1,50 Euro si possono preparare 10 cappuccini –  si potrebbero acquistare 113.466.667 cappuccini!!

Ragionando in termini inversi è bene anche ricordare che attualmente, per mangiare bene ed in maniera sana, soprattutto in certi paesi, prima di passare a fare la spesa, è consigliabile recarsi in banca per chiedere un mutuo. Nelle grandi capitali europee e soprattutto in quella teutonica, da un paio di anni a questa parte, si è fatta strada una nuova consapevolezza a proposito di cibo sano e gustoso, che però è poi sfociata in una vera e propria esagerazione, portando ad uno spopolare di trend alimentari che, prima di essere ecosostenibili e salutari, sono sicuramente molto radical chic. Basti pensare infatti che a Berlino pure l’acqua frizzante viene etichettata come vegan, mentre un chilo di carne biologica, pur certo squisita, costa però quanto una boccetta di Chanel nr. 5.

Lasciando da parte queste esagerazioni, sicuramente uno strumento utile e alla portata di tutti, per cercare di arrivare ad un buon compromesso, nonchè ad un sano ed ecosostenibile equilibrio tra il mangiare ed il guidare bene, può essere la vendita della propria vecchia auto usata, per passare ad una dal motore più verde e dai consumi più economici. Per essere sicuri di trovare un partner affidabile meglio rivolgersi ad aziende affermate, come noicompriamoauto.it, che da anni si occupa di compravendita di veicoli di seconda mano ed  offre a tutti i suoi clienti non solo una procedura di vendita trasparente e sicura, ma anche una doppia valutazione del veicolo assolutamente gratuita e priva di vincoli, facendosi inoltre carico del disbrigo delle pratiche burocratiche post-vendita.