L’Alzheimer può essere contagioso?

11 Ottobre 2011 - di Adele Guariglia

Dei ricercatori dello University of Texas Health Science Center di Houston, per spiegare alcune forme sporadiche di Alzheimer, che insorgono in base ai dei principi simili all’encefalopatia spongiforme bovina e la sua variante umana, alzheimerla malattia di Creutzfeld-Jacob, hanno affermato che possa esistere una forma di contagio di questa malattia. La ricerca è stata diretta da Claudio Soto e pubblicata sul Molecular Psychiatry, secondo il ricercatore, i risultati aprono le possibilità che alcune forme sporadiche di Alzheimer possano aver origine infettiva che si verifiche in malattie neurologiche, come la mucca pazza. In pratica, una sostanza normale viene alterata dando vita a proteine malate che si accumulano nel cervello, formando depositi di placche che eliminano le cellule neuronali. I ricercatori hanno iniettato delle cellule malate in alcune cavie mettendo a confronto i risultati con quelli degli altri animali, in cui era stato iniettato tessuto celluloso sano.

Nel gruppo di controllo nessuna cavia ha sviluppato la malattia, mentre quasi tutti gli altri animali hanno mostrato l’insorgenza di alterazioni e placche che si verificano solo con la comparsa di Alzheimer.  Per fare questa ricerca, si è usato un topo che non sviluppa spontaneamente alcun danno cerebrale, iniettando poi una piccola dose di tessuto cerebrale umano affetto da Alzheimer nel cervello degli animali. I risultati hanno evidenziato come il topo si sia ammalato e che l’Alzheimer si sia diffuso in altre parti sane del cervello.

Attualmente i ricercatori stanno lavorando per capire se anche nella vita di tutti i giorni ci sia il rischio reale di una trasmissione infettiva della malattia.