I primi esseri umani giunsero in Madagascar oltre 10mila anni fa

Scritto da:
Leonardo Debbia
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Durante la frammentazione del supercontinente di Gondwana, il Madagascar iniziò a separarsi, prima dall’Africa ad ovest (circa 160 milioni di anni fa) e quindi dall’India ad Est (89 milioni di anni fa).

L’isolamento che ne derivò produsse uno straordinario grado di endemismo di specie animali e vegetali, molto diverse da quelle del continente africano. E i primi esseri umani giunsero sull’isola provenienti forse da etnie indonesiane o malesi.

Dall’esame delle ossa di quello che un tempo era considerato l’uccello più grande del mondo o uccello elefante (Aepyornis maximus), di dimensioni maggiori di quelle di uno struzzo (3 metri di altezza e mezza tonnellata di peso), si è scoperto che gli esseri umani arrivarono sull’isola tropicale del Madagascar ben 6000 anni prima di quanto si sia ritenuto fino ad oggi, vale a dire oltre 10mila anni fa.

Lo afferma uno studio apparso in questi giorni sulla rivista Science Advanced.

Segni di disarticolazione sulla base del tarso e metatarso. Questi segni di taglio sono stati fatti rimuovendo le dita del piede. (crediti: ZSL)

Un gruppo di scienziati, sotto l’égida dell’ Associzione internazionale per la conservazione, che fa capo alla Zoological Society of London (ZSL), ha scoperto che le ossa degli antichi uccelli- elefanti del Madagascar (Aepyornis e Mullerornis) mostrano segni di tagli e fratture compatibili con la caccia e la macellazione, attività che non potevano che essere state praticate da esseri umani preistorici.

Usando tecniche d’indagine con il radiocarbonio, il team è stato in grado di determinare con un ottimo grado di attendibilità quando furono uccisi questi giganteschi uccelli, spostando indietro nel tempo le lancette dell’orologio che segnò l’arrivo dei primi esseri umani sulla grande isola africana.

Precedenti studi su ossa di lémuri e artefatti archeologici avevano fatto presumere che i primi esseri umani fossero giunti in Madagascar ‘soltanto’ tra i 2400 e i 4000 anni fa.

Ora, queste nuove prove, che documentano con sicurezza la presenza dell’uomo, portano i primi arrivi umani fino a 10500 anni fa.

L’autore leader dello studio, dr James Hansford, dell’Istituto di Zoologia della ZSL, dichiara:

“Sappiamo già che la megafauna del Madagascar – elefanti, ippopotami, tartarughe giganti e lémuri giganti – si è estinta meno di 1000 anni fa, ma sono state proposte diverse teorie sui motivi di questa estinzione. E non è ancora del tutto chiara l’entità del coinvolgimento umano in questo evento.

“La nostra ricerca fornisce le prove di un’attività umana in Madagascar più di 6000 anni prima di quanto si sospettasse fno ad ora e questo dimostra che è necessario rielaborare una ennesima teoria dell’estinzione, radicalmente diversa dalle precedenti, per comprendere appieno l’enorme perdita di biodiversità che si è verificata sull’isola.

Sembrerebbe che gli esseri umani abbiano convissuto con uccelli-elefanti e altre specie ormai estinte per oltre 9000 anni ma, almeno apparentemente, con un effetto negativo alquanto limitato per la maggior parte di questo arco di tempo”.

La co-autrice, Patricia Wright, della Stony Brook University, New York, sostiene: “Questa nuova scoperta trasforma la nostra idea dei primi arrivi umani sull’isola. Sappiamo che alla fine dell’ éra glaciale, quando gli umani usavano solo attrezzi di pietra, un gruppo di esseri umani giunse fin qui; ma di questi esseri non si conoscono le origini. E non si conosceranno, fino a quando non ci sosterranno altre prove archeologiche. Di una cosa siamo certi: non ci sono prove dei loro geni nel DNA delle popolazioni moderne. E allora, chi erano questi antichi individui? E quando e perchè sono scomparsi? Mistero.”

Le ossa degli uccelli-elefanti studiate in questo progetto erano state rinvenute nel 2009 nel fiume Natal, nel Madagascar centro-meridionale, un letto d’ossa fossili contenente una ricca concentrazione di antiche faune.

Questo sito paludoso avrebbe potuto essere un importante luogo adibito alla macellazione, ma sono necessarie ulteriori ricerche per averne una conferma attendibile.

Leonardo Debbia