Zika e malattie tropicali: voce agli esperti
- Alexander Travisi
- 20 Gennaio 2016
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L’importanza di malattie come il Zika ed il Chikungunya ma di anche altre minaccie alla nostra salute come le nuove malattie emergenti ci evidenziano chi siamo rispetto alla natura e che importanza ha la prevenzione ed il controllo infettivo davanti tale impotenza. Ne sa qualcosa Alexis Ramos Blanco, il direttore scientifico che ha guidato il IX incontro in medicina tropicale nella città di Cartagena de Indias.
Un evento dai grandi contenuti. Cosí potremmo definire il “IX Encuentro Estudiantil en Medicina Tropical”, organizzato dalla facoltà di Medicina della Corporación Universitaria Rafael Nuñez, che si è concluso nell’incantevole costa caraibica, a Cartagena de Indias, il 7 di questo mese. I temi affrontati sono davvero “molto caldi” e lo sono stati in tutti i sensi. Predominava il Zika, tematica davvero attuale e di primaria importanza, un virus piuttosto vecchiotto che ha ultimamente aperto gli occhi a molti su cosa sono le malattie infettive e quanto può essere immediata la loro diffusione.
Ma questo Zika deve preoccuparci?
Anzitutto dobbiamo ricordare chi lo trasmette e sappiamo bene che le zanzare che lo fanno, “i vettori” della malattia, sono presenti nel nostro territorio. E che esattamente come il chikungunya (altro virus trasmesso sia dall’Aedes aegypti che dalla A. albopictus, la zanzara tigre) sta avendo diffusione mondiale (ricordiamo che quest’ultimo arrivó proprio in Italia nel 2007).
Nel congresso si è parlato ad alta voce del Guillain Barre un sindrome con una serie di varianti una delle quali sembra avere una relazione con questo virus. A dirlo sono una serie di studi neurologici, l’aumento importante di questa variante a partire dalla difusione del Zika circoscritta in pazienti giá affetti dal virus. Un’altra categoria fortemente a rischio sono le donne in cinta ed in questo caso il problema è la microcefalia che può sviluppare il nascituro. Ne sa qualcosa il Dr. G. Conde che ha in più occasioni presentato analisi e studi clinici aggiornatissimi tra la relazione del Zika con il Guillain Barre.
Gli altri individui soffriranno un cuadro clinico autolimitato con febbre, dolori articolari e malessere generale tipico di un quadro influenzale talvolta accompagnato da un dolore retrooculare e un rush cutaneo.
La prevenzione è semplice.
Non abbiamo modo di eliminare gli agenti patogeni (virus, batteri, etc.) dalla circolazione. Tuttavia quando si tratta di virus trasmessi (principalmente) per via vettoriale l’azione può esser fatta sul vettore, in questo caso la zanzara. I modi per prevenirla sono molti: evitare che si riproduca lasciando aree d’acqua stagnante, l’uso di repellenti chimici o naturali in aree dove abbondano, l’uso di vestiti lunghi, e tanti altri. A tal proposito il congresso ha lanciato un interessante progetto per la prevenzione di questa ed altre malattie la cui efficacia si dirige alla prevenzione ed il controllo principalmente di zanzare prevenendo cosi malattie gravi come Dengue, Malaria, Febbre Gialla e naturalmente Chikungunya e Zika.
Tuttavia è stata una giornata molto intensa ed altrettanta attenzione è stata alle Rickettsiosi trasmesse dalle zecche e dalla loro influenza in aree agricole. L’invitato speciale la microbiologa Adriana Olaya ha dato interessanti spunti per continuare nella ricerca e favorire così prevenzione della malattia e riduzione dei casi.
Non poteva mancare il tema di un’altra microbiologa affermata: Soraya Salas con cenni sulla tubercolosi ed un ampia analisi sulla fisiopatologia molecolare che la caratterizza. Un tema davvero complicato ed affascinante ma che aiuta a capire quali sono gli interventi da fare durante il trattamento basandosi su una logica geografica e, per mezzo di conclusioni epidemiologiche, amministrare i farmaci giusti al momento giusto riducendo così grosse spese alle spese dei sistemi di salute.
E per concludere ed in ordine sono stati presentati una serie di progetti molto interessanti sviluppati negli ultimi 6 mesi. Tra di loro non è mancanto un tema molto sentito nell’ultimo periodo l’uso della Wolbachia, un batterio tipico degli insetti, nelle zanzare: una volta contagiate nel laboratorio riescono a contagiarsi tra di loro. Visto che la
Wolbachia invade gli organi sessuali delle zanzare queste sono “protette” da virus come il Dengue, il Zika ed il Chikungunya. Il metodo innovativo e già lanciato all’estero non manca però di varie critiche. Immettere batteri in natura dove naturalmetne non sono potrebbe alterare il normale ciclo biologico e portare pesanti cambi. Basti pensare l’arrivo di questi negli impollinatori con importanti danni all’ecosistema e l’ambiente.
È stato poi lanciato il progetto Control Zika, una serie di metodi elencati in forma facile ed intuitiva attraverso facebook per prevenire il Zika e tutte le malattie trasmesse dalle zanzare. Un progetto molto promettente che giá trova l’appoggio per la traduzione in altre lingue. Attualmente è disponibile in spagnolo.
Si è poi presentato uno studio per vedere la conoscenza sui metodi preventivi riscontrata nella popolazione locale, interessanti i dati anche se davvero bassi e che hanno lasciato un forte e chiaro messaggio. La prevenzione deve essere forte, ampia e diretta a quanti più individui per entrare nelle case ed arrivare a tutti.
Invece un piccolo ma curioso spazio è stato dato all’uso delle piante per il trattamento coadiuvante o principale di malattie tropicali basato in un ampia revisione della letteratura disponibile. I risultati sono interessanti e avanzare studi per vedere quanto i prodotti naturali aiutino in questo può aiutare a migliorare le terapie. Intanto dalla redazione vi ricordiamo che uno dei principali farmaci per trattare la malaria viene proprio da una pianta!
Larva Migrans nelle isole caraibiche di terra bomba. Un tema interessante di cui una piccola parte della popolazione autoctona sembra soffrire. Poi si è parlato di lebbra, in molti credono che non esista eppure c’è davvero tanto da parlarne.
Il livello è stato davvero elevato e probabilmente questo IX incontro dovrebbe diventare un vero e proprio congresso o punto di riferimento per le malattie tropicali, la qualità ed attualità dei contenuti lo ha configurato e messo in evidenza per ciò che è ci auguriamo sarà. Importanti le parole di chiusura del direttore scientifico il Dr. Alexis Ramos Blanco M.D. che con l’appoggio dei microbiologi Dilia Aparicio e Diana Duarte e l’epidemiologo odontoiatra Libardo Simanca, docenti della facoltà di Medicina della Corporación Universitaria Rafael Nuñez, ha lasciato un importante impronta nei più di 200, tra medici, studenti e sanitari che hanno presenziato l’evento.
Alexander Travisi