Super batteri vs antibiotici: 1 a 0

Scritto da:
Elisa Scaringi
Durata:
1 minuto

I super batteri protagonisti di un film di successo? Sarebbe possibilissimo nell’industria cinematografica di Hollywood: il cattivo venuto a minacciare la sicurezza dell’umanità; quest’ultima capace di salvare in qualche modo le sorti del pianeta Terra. Forse un giorno potremo pagare il biglietto per uno sci-fi apocalittico, magari intitolato “super batteri vs antibiotici”.

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National Institutes of Health (NIH)

Ora, accontentiamoci della realtà. Perché i super batteri esistono davvero, ma l’uomo purtroppo non è ancora un eroe da saga cinematografica. Anzi, potremmo dire che lui stesso abbia contribuito in larghissima parte alla nascita di questi piccoli e pericolosi micro organismi. È in corso, infatti, una sorta di vendetta della natura: il corpo umano che reagisce al cattivo uso dei medicinali. Soprattutto antibiotici. Utilizzati erroneamente per curare malattie respiratorie o infezioni urinarie (entrambe di origine virale), il loro abuso ha contribuito al declassamento “forzato” del principio attivo, non più in grado di attaccare i batteri contro i quali erano stati pensati i farmaci. Risultato: micro organismi liberi di mutare geneticamente, acquisendo una forza tale in grado di neutralizzare l’azione di qualsiasi medicinale. Guai futuri, quindi. Non solo per la salute, ma anche per le tasche dei pazienti. Le aziende farmaceutiche si stanno infatti già impegnando a studiare nuove formule, ma è notizia recente di una donna americana trovata positiva alla escherichia cali, batterio resistente a tutti gli antibiotici conosciuti. Compresa la colistina, ultima spiaggia contro i batteri più difficili da neutralizzare, i cosiddetti “nightmare bacteria”.

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EMSL

Già nel 2014 l’economista Jim O’Neill aveva allarmato con una apocalittica previsione: entro il 2050, 10 milioni di persone uccise da infezioni resistenti ai farmaci. Scenario non molto lontano dalla realtà, purtroppo. Se teniamo presente anche il larghissimo consumo di carne a livello mondiale. Ebbene sì, perché non si tratta soltanto di un problema prettamente medico. L’uso di antibiotici negli allevamenti intensivi per prevenire focolai di epidemie o curare malattie del bestiame ha effetti anche sulla salute dell’uomo. I batteri presenti nel tratto gastro-intestinale del bestiame possono infatti contaminare il cibo macellato e l’ambiente circostante. Contribuendo così ad accentuare la problematica batterica legata all’abuso di antibiotici per problematiche strettamente mediche.

Il fenomeno dell’antibiotico resistenza preoccupa anche l’Italia, che si mantiene molto al di sopra della media europea. Stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità (sorveglianza dell’Antibiotico Resistenza), è nel centro e nel sud del paese che si registra la situazione più preoccupante. I numeri italiani parlano di una forte resistenza soprattutto ai carbapenemi, ultima frontiera per i patogeni multi resistenti. Mentre, per quanto riguarda lo staphylococcus aureus resistente alla meticillina, nel solo 2013 l’Italia si è attestata addirittura al 36%, superando di ben 11 punti i 7 paesi UE su 30 che hanno segnalato percentuali maggiori rispetto alla media comune.

Prepariamoci, quindi, a una dura battaglia contro i super batteri. E chissà che dal cinema non possa venire una soluzione a questa guerra appena iniziata.

Elisa Scarlingi