Recente studio conferma come il pesce riduca l’insorgenza di patologie e aumenti la previsione di vita
- Krizia Ribotta
- 4 Aprile 2013
- Salute, Salute & Medicina
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Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Harward School of Pubblic Heart, in collaborazione con quelli dell’Università di Washington, chi consuma pesce almeno due volte a settimana, vive più a lungo.
Questo perchè gli acidi grassi omega 3 contenuti nel pesce, hanno un effetto benefico per l’uomo e sono un elisir naturale, permettendogli di vivere almeno 2,2 anni in più rispetto a chi non ne mangia. Inoltre, come hanno spiegato gli scienziati: “Si può arrivare ad abbattere il rischio di mortalità fino al 27% e il rischio di morte per patologie cardiache del 35% mangiando pesce”.
L’equipe, prima di giungere a questa conclusione, ha svolto una ricerca durante ben 16 anni su un campione di circa 2700 americani di età avanzata, aventi tra i 65 e gli 80 anni. Analizzando giornalmente la loro dieta è emerso che i soggetti che avevano incluso il pesce nel loro menu settimanale godevano del 30% in meno di rischio di malattie cardiache.
Confermata quindi la relazione tra le patologie che possono portare l’uomo alla morte e i livelli di omega 3 nel sangue: consumare salmone, tonno e acciughe è fondamentale per il flusso di sangue e per permettere all’organismo di godere di buona salute.
Come ha illustrato Dariush Mozaffarian, a capo della ricerca: “Mangiare pesce è già considerato da tempo parte integrante di una dieta salutare, pochi studi avevano osservato i livelli di omega 3 nel sangue negli anziani e la correlazione con malattie e sopravvivenza. La nostra scoperta conferma l’importanza di introdurre adeguate quantità di omega 3 per la salute del sistema cardiovascolare e suggerisce anche che il consumo in tarda età possa allungare gli anni che restano da vivere”.
Krizia Ribotta
4 aprile 2013