La donna è più a rischio di depressione ed attacchi di panico

Scritto da:
Adele Guariglia
Durata:
1 minuto

La donna, secondo le stime effettuate dall’Associazione Europea Disturbi di Attacchi di Panico (Eurodap), risulta essere maggiormente a rischio di depressione e di disturbi di attacchi di panico. Questo perché tre volte più stressata rispetto all’uomo in quanto abbandonata nel gestire famiglia e lavoro. Vivere di continuo una situazione emotivamente negativa può portare all’insorgere di una vera e propria malattia da stress, e oggi due donne su tre che lavorano, dicono di essere molto stressate, perché oltre al lavoro hanno sulle spalle la responsabilità dell’andamento della famiglia. C’è poi il problema della competitività con il sesso forte, ancora molto sentita soprattutto negli ambiti manageriali, in cui la donna deve dimostrare di essere al pari dell’uomo e di meritare anche gli stessi compensi.Vivere situazioni stressanti per lungo tempo è destabilizzante e la donna, insieme donna-madre e donna-lavoratrice, rischia alla lunga un crollo emotivo se non riesce a trovare il suo giusto equilibrio. E’ palese, dunque, che la vita lavorativa di una donna, specialmente se in carriera, è molto più difficile di quella di un uomo, e le donne più vulnerabili sono soprattutto quelle tra i 30 e i 40 anni, età in cui oggi è più frequente la maternità, che diventa un altro fattore di stressante confronto tra i due sessi.
Le ricerche dimostrano che le donne soffrono prevalentemente di attacchi di panico, sindrome ansioso-depressiva, ansia generalizzata, disturbi depressivi e di sindromi da disadattamento, per una percentuale che si aggira intorno al 39,4%; lo stress altera la produzione di sostanze chimiche come il cortisolo e l’interluchina, sostanze che, se non sono mantenute al livello giusto, producono effetti dannosi sulle difese immunitarie e creano la base per l’insorgere di varie malattie. E’ qui che entra in gioco la prevenzione, per fare in modo che i costi personali e sociali delle patologie da stress possano essere evitati