I dolori del musicista: la risposta arriva da Milano

Quando talento musicale e salute si incontrano nascono interessanti prospettive per la cura e la prevenzione di patologie muscolo-scheletriche e il miglioramento dello stile di vita di chi ha fatto della musica la propria professione. A essere colpiti sono in particolar modo coloro che si sono specializzati in strumenti asimmetrici (viola, violino, flauto traverso e fagotto) e pesanti (trombone).

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© Kinojam

A dirlo sono i medici impegnati nell’ambulatorio “Sol Diesis”, attivo dal 2004 presso il centro IRCCS S. Maria Nascente Fondazione Don Gnocchi di Milano. “La maggior parte dei problemi sono dovuti a un’errata postura, magari acquisita nel tempo, o a un’impostazione tecnica sbagliata”, spiega Rosa Maria Converti, una delle coordinatrici del centro, medico fisiatra e suonatrice d’arpa. “Le variabili in gioco sono molte e nessun individuo è uguale agli altri”.

Le malattie più frequenti osservate dall’ambulatorio milanese sono quelle muscolo-scheletriche, che colpiscono più del 75% dei musicisti, seguite da patologie come la sindrome da overuse (dolore legato a movimenti ripetuti e continuativi), la distonia focale (patologia neurologica che comporta il mancato coordinamento delle mani), la sindrome del tunnel carpale, tendiniti, rachialgie e dolori alla cervicale.

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© Massimo Battesini

A soffrirne sono tutti, studenti alle prime armi ma soprattutto professionisti affermati. I primi vengono colpiti soprattutto da infiammazioni muscolari legate a errori posturali, dovuti spesso a sessione di studio troppo lunghe. I secondi invece, sebbene abbiano uno stile di vita professionale più corretto, soffrono di patologie usuranti, quali ad esempio dolori alla spalla.

“La nostra impostazione è soprattutto quella di prevenire i disturbi legati alla musica. Per questo cerchiamo di evitare, per quanto possibile, di far smettere di suonare”, sottolinea Converti. “Per i professionisti, questo equivale infatti a perdere il lavoro. Sono degli atleti dell’arte e devono essere al top”. Per questo non sono da sottovalutare alcune regole, che potrebbero prevenire sintomi poco piacevoli: “Cercare sempre di fare un riscaldamento mirato prima di suonare, non solo quello progressivo allo strumento, ma anche di allungamento muscolare della parte interessata. Evitare lunghi periodi di esecuzione, prendendosi della pause ogni 40-50 minuti. Adottare una postura corretta, in un ambiente ergonomico. Non sottoporsi a brutali variazioni nel ritmo di lavoro, cercando di mantenere un’attività minima, anche nei periodi di riposo”.

Elisa Scaringi