Cuore e malattie cardiocircolatorie: la crisi aumenta i decessi

Cuore vittima della crisi causa decessi
Il cuore: la principale vittima della crisi.

L’aumento di problemi, di preoccupazioni, di timori, si sa: alla salute certo non giova. Ma quando l’allarme arriva proprio dal congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC) allora significa che il fattore crisi e problemi annessi e derivanti mina davvero allo stato salutare del cittadino. Parliamo di stress, di una dieta meno sana, parliamo di agitazione continua ed incontrollata ma anche di insonnia e di decine di effetti collaterali che una bolletta non pagata, il rid dell’affitto a fine mese o una rata insoluta del prestito richiesto possono causare. I problemi sono innumerevoli, l’agitazione si ripercuote sugli altri e, quindi, su uno stato di malessere generale che – proprio come un’epidemia – si espande pian piano.

”La paura di perdere il lavoro, l’ansia di non arrivare alla fine del mese sono tra le principali preoccupazioni degli italiani.” Lo ha annunciato Salvatore Novo presidente della Società Italiana di Cardiologia. “Noi cardiologi vediamo sempre più italiani alle prese con ‘batticuori’ legati a stati ansiosi”.

E che il malessere copra una fetta di popolazione estremamente ampia lo confermano i dati statistici, in particolare quelli Istat presentati durante il congresso. Soltanto nel 2008, infatti su 581.470 decessi totali 225.588 sono quelli che sono stati provocati da malattie cardiaco-circolatorie che risultano poi, chiaramente, essere la maggiore causa di ricovero nel paese. La notizia si ripercuote anche alla parte più giovane dove secondo un intervento del presidente della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione (FICC) Francesco Fedele è stato spiegato come, a seguito di uno screening elettrocardiografico compiuto su più di 4000 ragazzi delle superiori sono emerse diverse anomalie in circa il 19% dove un ulteriore 1%, a seguito di accertamenti, è stato sottoposto ad intervento.