Cancro: nuovo intervento con occhiali infrarossi ad alta tecnologia

Scritto da:
Krizia Ribotta
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Novità nel campo delle operazioni al cancro per la prima volta, negli Stati Uniti, i medici hanno rimosso la malattia indossando occhiali ad alta tecnologia realizzati ad hoc. L’intervento, com’è stato riportato dal giornale locale St Louis Post-Dispatch della città dove si è svolta l’operazione, è avvenuto lunedì scorso presso il Jewish Hospital di Saint Louis, nel Missouri, e ha permesso di togliere brillantemente tre linfonodi ad una paziente di 67 anni con cancro al seno.

occhiali-infrarossi

Un processo semplice, quello richiesto dalla tecnologia. Prima dell’operazione, infatti, è stato iniettato alla donna un particolare agente di contrasto in grado di colorare solo le cellule tumorali. Queste, hanno poi emanato una luce fluorescente in risposta ai raggi infrarossi mandati dagli occhiali al tessuto durante l’intervento. Gli specialisti, sotto la guida attenta di Julie Margenthaler, sono così riusciti a condurre un ottimo lavoro, riducendo il rischio di una seconda operazione proprio grazie alle speciali lenti high-tech.

Ennesima prova, questa, che la tecnologia ricopre davvero un ruolo fondamentale nel campo della chirurgia. Al momento, infatti, i medici, prima di operare, hanno sì la possibilità di eseguire delle risonanze magnetiche e radiografie per “mappare” il tumore, ma non godono delle tecniche di imaging quando usano il bisturi.

Gli occhiali sono poi stati testati sugli animali, ed è stato riscontrato che le lenti hanno permesso di visualizzare anche grumi tumorali piccolissimi, grandi appena un millimetro di diametro.

In attesa della sperimentazione, gli esperti hanno spiegato che, se questa tecnica dovesse venire approvata, verrà messo appunto su altre pazienti affette da tumore al seno o melanoma.

Come si legge sulla rivista scientifica Journal of Biomedic Optics, questo importante traguardo è stato reso possibile grazie alla collaborazione della struttura ospedaliera e la sede locale della Washington University School of Medicine.

Krizia Ribotta
18 febbraio 2014