Calvizie: i topi aiutano a curarla

Scritto da:
Davide Basili
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I ricercatori americani della Columbia University a New York, insieme ai colleghi inglesi della Durhman University, durante l’ultima edizione dei Proceedings of the National Academy of Science(Pnas), hanno presentato un progetto molto interessante che riguarda la calvizie. Sia che si tratti di alopecia maschile o di sfoltimento progressivo legato all’età, questo è uno di quei problemi a cui la medicina non è ancora stata in grado di trovare una vera e propria soluzione.

calvizie

Gli scienziati hanno quindi deciso di provare a ricreare in laboratorio l’intera papilla dermica, da dove il capello prende vita. Hanno così iniziato ad osservare una struttura quasi identica a quella del derma umano, in modo da esaminare la modalità con cui sarebbe possibile far ricrescere i capelli in modo automatico. Esperimento, questo, che era già stato messo in atto, ma che si era sempre dimostrato un fallimento, in quanto i follicoli in vitro si trasformavano in semplici cellule e non erano in grado di produrre peli.

La nuova soluzione, che è stata testata sui topi, invece, sembra funzionare molto bene. L’equipe ha provato a riprodurre in vitro sia i follicoli, che funzionano da radici per la crescita dei capelli, sia le papille dermiche prelevate da 7 donatori.

Dopo averle clonate e messe a cultura per alcuni giorni, le hanno trapiantate a testa in giù tra il derma e l’epidermide di tessuti di pelle umana che è poi stata installata sui topi. Si è dovuto aspettare 5 settimane per constatare che, di questi 7 trapianti, 5 sono riusciti, e si è potuta appurare la crescita di nuovi peli.

L’operazione, che è stata conclusa con ottimi risultati molto soddisfacenti, ha aperto uno spiraglio sulla possibile messa in atto di questa tecnica direttamente sulla cute umana. Ovviamente prima andrebbero effettuati dei controlli specifici, tra cui quello di verificare se queste cellule non si trasformino in cancerogene, e se i nuovi capelli siano davvero uguali a quali già presenti sul cranio.

Davide Basili
3 novembre 2013