Alzheimer: quando una delle cause è la troppa igiene

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Davide Basili
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AlzheimerSecondo uno studio inglese condotto dall’Università di Cambridge, tra le cause dell’Alzheimer ci sarebbe l’eccessivo igiene tipico dei Paesi sviluppati. Sembrerebbe infatti che una troppa pulizia, impedendo al sistema immunitario di venire a contatto con i germi e di reagire secondo natura, lo rende più debole, e di conseguenza permette alla malattia di diffondersi.

La teoria elaborata si basa su un’analisi effettuata su 192 nazioni, da cui emerge, come in quelle occidentali, in cui le condizioni di vita sono migliori, il morbo è maggiormente riscontrabile. Statistiche matematiche precise con un margine di errore minimo, che mettono in luce come l’Alzheimer sia quasi del tutto sconosciuto nei cosiddetti Paesi del Terzo Mondo, in quelli in via di sviluppo o in quelli in cui il territorio è per la maggior parte rurale.

Sembrerebbe che il legame tra la malattia progressiva e il livello di pulizia sia da ricercare nei linfociti T, ovvero in quelle cellule che svolgono una funzione rilevante nella gestione del sistema immunitario. Chi vive in una realtà come la nostra, in cui lavarsi continuamente le mani con il sapone e si utilizzano molto frequentemente i docciaschiuma, non sviluppano abbastanza cellule di questo tipo, che risultano essere decisamente ridotte nel cervello dei malati di Alzheimer.

Un bilancio, questo, che fa riflettere i medici coinvolti nella scoperta: se al momento sono circa 30 milioni i malati, nel 2050 una persona su 85 sarà affetta da questa sindrome.

Come si può leggere sulla rivista Evolution Medicine and Publich Health, su cui è stato pubblicato lo studio, il dottor  James Pickett, a capo dell’equipe, ha spiegato: “Sappiamo da tempo che il numero di persone affette dal morbo varia da Paese a Paese. Il fatto che questa discrepanza possa essere legata alle condizioni igieniche è una teoria avvincente, e si lega bene alle connessioni che esistono tra infiammazione e malattia”.

Davide Basili
11 settembre 2013