
Immunoterapia mirata: nuovo trattamento per la leucemia linfoblastica acuta
- Davide Basili
- 24 Marzo 2013
- Medicina, Salute & Medicina
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La cura per la leucemia, forse, potrebbe arrivare presto. Ameno così emerge da una tecnica sperimentata dagli scienziati americani del Memorial Sloan-Kettering Cancer Centre di New York, che è stata soprannominata “immunoterapia mirata”.
Il metodo nasce come procedura per rendere i pazienti eleggibili per il trapianto di cellule staminali, e consiste nel modificare geneticamente i globuli bianchi prelevati dai pazienti: al loro interno viene inserito un gene, la proteina CD19 che è in grado di riconoscere le cellule tumorali.
Quando poi i linfociti (altro nome con cui sono conosciuti i globuli bianchi) vengono nuovamente introdotti nel sangue dei malati, sono in grado di attaccare e distruggere le cellule maligne.
Questa procedura, come si legge sulla rivista Science Transnational Medicine, è stata sperimentata con successo prima su una bambina di 7 anni, poi su un gruppo di 5 adulti affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B.
Tutti questi pazienti si erano già sottoposti a chemioterapia, ma il temibile tumore che attacca il sangue era tornato in forma più forte, tanto da riuscire a resistere ai farmaci.
Durante il test, 3 malati hanno mostrato una remissione alla malattia, 2 sono morti in seguito ad una ricaduta e 1 è deceduto a causa di un coagulo di sangue.
Il dottor Renier Brentjens, autore principale dello studio, spiega: “I pazienti con recidiva di leucemia linfoblastica acuta a cellule B, resistente alla chemioterapia, hanno una prognosi particolarmente sfavorevole. Questa capacità del nostro approccio di ottenere remissioni complete in tutti questi pazienti molto malati è ciò che rende questi risultati così straordinari e questa nuova terapia così promettente”.
Davide Basili
24 marzo 2013