Perdere peso e stare in salute è possibile

Scritto da:
Redazione
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Chiunque di noi, tranne pochi fortunati, ha pensato, almeno una volta nella vita: “dovrei perdere qualche chilo”. Cercare su internet “come dimagrire velocemente” o “come perdere peso senza fatica” può farci del male?

Nella società occidentale, il radicato mito del magro è bello, spinge molte persone a sperimentare le diete più disparate nella speranza di dimagrire velocemente e senza sforzo.

Le diete che si trovano sul web, sui settimanali o su qualsiasi articolo che non abbia carattere scientifico, sono spesso assolutamente prive di equilibrio e talvolta non permettono nemmeno di raggiungere i propri obiettivi.

Ecco a voi due esempi di diete assurde: la dieta della mela e la dieta del bambino.

La dieta della mela, consiste nel mangiare solo mele per tre giorni. Mele frullate, mele cotte, succo di mela senza additivi saranno le sole fonti di cibo di coloro che intreprenderanno questa sconsiderata scelta alimentare.

La dieta del bambino, invece, consiste nel mangiare esclusivamente cibo per neonati per una settimana.

Dopo aver interrotto tali diete, visto che non hanno alcun regime di mantenimento, il famoso “ritorno dei chili di troppo” è inevitabile. Inoltre i loro danni a lungo termine  sono pericolosamente imprevedibili.

Una dieta veloce che non nuoccia alla salute non esiste. Tuttavia è possibile seguire l’unica dieta scientificamente riconosciuta come sana e protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari e del diabete: la dieta mediterranea.

Tutto ebbe inizio quando un militare americano di nome Keys giunse in Italia durante la Grande Guerra. Oggi Ancel Keys è noto per aver ideato la razione K, una quantità di cibo standard messa a punto per nutrire i soldati in missione.

In Italia, il giovane studioso si rese conto che la gente del posto aveva una minore incidenza di malattie cardiovascolari rispetto ad altre popolazioni europee.

Pensò che il fatto fosse riconducibile alla dieta povera che i nostri avi praticavano in tempo di guerra. Essi si nutrivano di pasta e legumi e le loro tavole erano povere di grassi e zuccheri semplici.

Tornato negli USA, Keys completò una serie di studi che dimostrarono l’efficacia della dieta mediterranea e diede inizio ad una delle campagna pubblicitarie, riguardo l’alimentazione, più riuscite e durature della storia: la Piramide Alimentare.

Informando con ogni mezzo di comunicazione allora esistente il popolo americano, Keys riuscì a diminuire notevolmente l’incidenza delle malattie cardiovascolari già negli anni ’60.

Oggi la dieta mediterranea è patrimonio immateriale dell’Unesco e nonostante la piramide alimentare sia datata (ad esempio non fa distinzione fra grassi buoni e cattivi), essa può essere utilizzata come punto di partenza per una dieta equilibrata a lungo termine.

Chiara Avanzato