Nuovi fossili scoperti in Kenia. Altre luci sulle origini dell’evoluzione umana

Scritto da:
Leonardo Debbia
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1 minuto
Ricostruzione mediante la combinazione del cranio KNM-ER 1470 (scoperto nel 1972) con la “nuova” mascella inferiore KNM-ER 60000 (rinvenuta nel 2009), ritenuti appartenenti alla stessa specie.
La mascella inferiore è stata rilevata da una fotografia, mentre il cranio si basa su una scansione tomografica computerizzata.

Nuovi interessantissimi fossili scoperti ad est del lago Turkana confermano l’esistenza di altre due specie del genere Homo che hanno vissuto a fianco dei nostri diretti antenati. Si tratta di due specie di Homo erectus antiche di quasi due milioni di anni. La scoperta, annunciata dalla rivista Nature, è rappresentata da una faccia e due mandibole inferiori, delle quali una completa e l’altra soltanto parziale.

Questi reperti sono stati rinvenuti tra il 2007 ed il 2009 nell’ambito del Koobi Research Project (KRFP) da un gruppo guidato da Meave e Louis Leakey, il cui lavoro sul campo è stato supportato dal Turkana Basin Institute (TBI) e sostenuto dalla National Geographic Society, che finanzia il KRFP fino dal 1968.

Quattro decenni fa il KRFP aveva scoperto un fossile alquanto enigmatico, cui era stato assegnata la sigla  KNM-ER 1470 (chiamato anche, più brevemente, “1470”).

Questo cranio, facilmente distinguibile per le sue dimensioni (grande calotta cranica e faccia piatta), aveva innescato un lungo dibattito su quante differenti specie appartenenti al genere Homo avevano vissuto accanto ad Homo erectus nel corso del Pleistocene.

Alcuni studiosi ritenevano che questo fossile fosse un esemplare di Homo erectus: l’insolita morfologia del “1470” veniva attribuita a differenze sessuali e a gradi naturali di variabilità intraspecifica (all’interno di una singola specie), mentre altri studiosi interpretavano il fossile come una nuova specie a sé stante, connotandola come Homo rudolfensis, dal vecchio nome coloniale del lago.

Questo dilemma, vecchio di decenni, ha resistito per due ragioni. In primo luogo, i confronti con altri fossili erano limitati dal fatto che i resti del “1470” non includevano né i denti nè la mandibola inferiore. In secondo luogo, nessun altro cranio fossile aveva una faccia piatta e allungata come il “1470”, e questo poneva seri dubbi su quanto queste caratteristiche fossero rappresentative di una nuova specie.

I nuovi fossili affrontano entrambe le questioni.

Mascella superiore KNM-ER 62000.

“Negli ultimi 40 anni abbiamo cercato a lungo e accuratamente nella vasta distesa di sedimenti intorno al lago Turkana per trovare altri fossili che confermassero le caratteristiche uniche del volto del “1470” e mostrassero come avrebbero potuto essere i suoi denti e la mascella inferiore” afferma Meave Lekey, corresponsabile del KRFP e del National Geographic Explorer-in-Residence. “Finalmente adesso abbiamo delle risposte”.

“Insieme, i tre nuovi fossili forniscono un quadro molto più chiaro di quanto mostrava il 1470”, dice Fred Spoor, del Dipartimento di Biologia Cellulare e dello Sviluppo dell’UCL, responsabile delle analisi scientifiche dei fossili. “Come risultato è ormai chiaro che altre due specie del genere Homo vissero accanto ad Homo erectus. I nuovi fossili saranno di grande aiuto nel chiarire come il ramo della primitiva evoluzione umana emerse e poi fiorì quasi due milioni di anni fa”.

Trovati in un raggio di poco più di 10 chilometri dal sito in cui era stato rinvenuto il 1470, i tre nuovi fossili sono datati tra 1,78 e 1,95 milioni di anni fa.

La faccia KNM-ER 62000, scoperta da Elgite Lokorimudang, membro del team di ricerca nel 2008, è molto simile a quella del 1470, dimostrando che quest’ultimo non è un singolo individuo dalle strane caratteristiche fisiche ma appartiene ad una specie diversa, mai catalogata prima, il probabile Homo rudolfensis. Inoltre, la mandibola superiore ha tutti i molari ben conservati ancora al loro posto, fatto che per la prima volta permette di dedurre il tipo di mandibola che avrebbe dovuto avere il 1470.

Mascella inferiore KNM-ER 60000.

Un accostamento particolarmente efficace con la faccia KNM-ER 62000 può essere eseguito con la mandibola inferiore KNM-ER 60000, trovata da Cipriano Nyete nel 2009, che si conferma come la mascella inferiore più completa di uno dei primi membri del genere Homo mai scoperto prima.

Molto interessante poi è anche un’altra mandibola parziale, la KNM-ER 62003, rinvenuta da Robert Moru nel 2007.

Gli studiosi vanno cauti nell’affermare di essere in presenza dei resti di Homo rudolfensis; vorrebbero prima verificare che l’ipotesi fosse suffragata da altri rinvenimenti.

Concludendo questo quadro, alla luce delle ultime scoperte, si può senza dubbio affermare che tre specie dovevano necessariamente convivere in quell’area lacustre del Kenia nel corso del Pleistocene:

– Homo abilis, nella sua variante Homo ergaster, considerato in Africa il diretto predecessore dell’Homo erectus;

–  lo stesso Homo erectus;

–  la “misteriosa” nuova specie, rappresentata dai reperti 1470 e 62000, che ora dovrebbero  considerarsi a tutti gli effetti resti di Homo rudolfensis.

 Leonardo Debbia