Mamma, ho perso il satellite! Ultima osservazione sulla fusione dei ghiacci antartici.

Scritto da:
Leonardo Debbia
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1 minuto

Un satellite dell’ESA in orbita da dieci anni, che teneva sotto osservazione l’andamento del ghiaccio in Antartide, nei mesi scorsi ha rilevato un rapido scioglimento di un ghiacciaio. Dalla metà del mese di aprile, però, i contatti con il satellite si sono interrotti e l’ESA fa sapere che con ogni probabilità la missione dell’Envisat può ormai dirsi conclusa. Dopo dieci anni di onorato servizio, dobbiamo dire addio al nostro informatore, anche se per altri due mesi l’ESA farà ancora qualche tentativo per ripristinare il contatto.Una delle prime osservazioni del satellite, lanciato nel 2002, fu la rottura di una sezione principale della piattaforma di ghiaccio Larsen, sulla costa occidentale del continente, e precisamente la zona chiamata Larsen B, allorchè 3200 Km quadrati di ghiaccio si sono disintegrati in pochi giorni a causa di instabilità meccaniche nella massa di ghiaccio a causa del riscaldamento climatico.

Immagini radar del satellite Envisat della piattaforma di ghiaccio Larsen B in Antartide. Negli ultimi dieci anni 1790 km quadrati di banchisa si sono disintegrati.

Le piattaforme di ghiaccio sono spesse masse ghiacciate che si formano quando un ghiacciaio o una calotta di ghiaccio oltrepassa la linea di costa, allungandosi sulla superficie dell’oceano. Le dimensioni di queste piattaforme possono raggiungere anche i trenta metri di altezza e il fronte può estendersi per chilometri. Oltre che in Antartide, le troviamo in Canada e in Groenlandia.  In dieci anni di osservazioni del continente Antartico, utilizzando il suo Advanced Synthetic Aperture Radar (ASAR), il satellite Envisat ha mappato nella zona Larsen B una perdita supplementare di 1790 Km quadrati complessivi.

La piattaforma di ghiaccio Larsen è una serie di tre piani: A (il più piccolo); B (il medio); e C (il più grande) che si estendono da nord a sud lungo il lato orientale della Penisola Antartica.

Principali piattaforme di ghiaccio in Antartide. Colorate in rosso e blu le più estese (rispettivamente di Ross e di Ronne-Filchner, tutt’e due di oltre 400 Km quadrati. In giallo-ocra, sulla parte nord-orientale della penisola che si allunga in mare dalla costa occidentale del continente (a sinistra, in figura), si può notare la Larsen C di “appena” 48600 km quadrati.

Il piano Larsen A si disintegrò nel gennaio1995. Il piano Larsen C finora è rimasto stabile, ma le osservazioni satellitari hanno mostrato un assottigliamento dello strato ed un aumento della durata degli eventi di fusione estiva. Il piano Larsen B è diminuito da 11512 Km quadrati nel gennaio 1995 a 6664 Km quadrati nel febbraio 2002 a causa di diversi eventi. La disintegrazione nel mese di marzo 2002 ha lasciato 3463 km quadrati. Con le ultime immagini, il satellite Envisat mostra che ne rimangono solo 1670. “Le piattaforme di ghiaccio sono sensibili al riscaldamento atmosferico e ai cambiamenti di temperatura delle correnti oceaniche” ha dichiarato il professor Helmut Roth, dell’Università di Innsbruck. “Il Nord della Penisola Antartica è stato soggetto all’aumentato riscaldamento atmosferico di circa 2,5°C negli ultimi 50 anni, un trend molto più forte rispetto alla media globale, che ha causato il ritiro e la disintegrazione di intere piattaforme di ghiaccio”.

Il satellite Envisat aveva già raddoppiato la durata di vita prevista, ma si riteneva di poter proseguire le osservazioni di altre calotte di ghiaccio dalla Terra, dagli oceani e dall’atmosfera per almeno altri due anni. Questo avrebbe garantito la continuità nell’acquisizione dei dati principali di osservazione della Terra fino alla prossima generazione di satelliti, i Sentinel, che entreranno in funzione nel 2013. “Osservazioni sistematiche a lungo termine sono di particolare importanza per la comprensione e la modellazione dei processi criosferici al fine di conoscere e poter prevedere quanto più possibile la risposta di neve e ghiaccio ai cambiamenti climatici”, ha affermato il Prof. Rott. “I modelli climatici prevedono drastici cambiamenti per quanto riguarda il riscaldamento alle alte latitudini.

Barriera di Ross

Le osservazioni di Envisat del Larsen Ice Shelf confermano la vulnerabilità delle piattaforme di ghiaccio al riscaldamento climatico e dimostrano l’importanza che queste rivestono per la stabilità dei ghiacciai che stanno loro a monte. “Queste osservazioni sono molto importanti per valutare il futuro comportamento delle enormi masse di ghiaccio dell’Antartide occidentale, qualora il riscaldamento si estendesse più a sud”. I radar in dotazione ai satelliti di osservazione della Terra, come ad esempio ASAR di Envisat, sono particolarmente utili per monitorare le regioni polari, perché sono in grado di acquisire le immagini anche attraverso le nuvole e l’oscurità.Le missioni Sentinel – in fase di sviluppo come parte del sistema globale di osservazione per l’ambiente e la sicurezza (GMES) in Europa – erediteranno e continueranno questa funzione, assolvendo i compiti previsti dalle osservazioni radar finora utilizzate.
In dieci anni l’Envisat aveva inviato a Terra milioni di dati e di informazioni relative ai cambiamenti climatici, allo stato dell’atmosfera, degli oceani e dei ghiacci polari, permettendo la stesura di oltre 2500 articoli scientifici.

Leonardo Debbia