L’origano della pizza: un’arma contro il tumore alla prostata

Scritto da:
Leonardo Debbia
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1 minuto
Pianta dell’Origano (Origanum vulgare)

Da tempo si ritiene che l’origano, un’erba comunemente usata come ingrediente della pizza, abbia molteplici effetti salutari, ma un nuovo studio di ricercatori della Long Island University, New York, indica che questa spezia potrebbe essere utilizzata anche nel trattamento del tumore alla prostata, la seconda causa di morte per cancro nella popolazione maschile americana.

L’origano è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, il cui habitat è la montagna, dove può vivere fino a 2000 metri di altitudine. Fin dall’antichità sono note le sue proprietà curative per varie patologie. Le proprietà terapeutiche caratteristiche sono quelle analgesiche, antisettiche, calmanti per la tosse e attenuanti per i dolori intestinali.

I principi attivi derivano dalla presenza dei fenoli, in particolare il timolo e il carvacloro: il primo è un antisettico e vermifugo; il secondo è un antisettico, finora usato in profumeria. Proprio in questo secondo componente, il carvacloro, pare sia stata individuata una proprietà terapeutica finora sconosciuta, quella antitumorale prostatica.
Il tumore della prostata è un tipo di cancro che di solito colpisce gli uomini in età avanzata. Dati recenti elaborati negli USA indicano che, tra gli americani, un malato su 36 è destinato a morire di questa patologia.  Solo nel 2012 negli Stati Uniti sono stati diagnosticati 241.740 casi di tumore alla prostata, di cui 28.170 mortali.
Attualmente, i pazienti vengono curati con trattamento chirurgico, radioterapia, terapia ormonale, chemioterapia e terapia immunitaria, ma purtroppo queste cure comportano spesso notevoli complicazioni e gravi effetti collaterali.

La Dottoressa Supriya Bavadekar, docente di Farmacologia all’ Arnold & Marie Schwartz College of Pharmacy and Health Sciences della Long Island University, sta attualmente testando il carvacrolo, sulle cellule del cancro alla prostata. I risultati del suo studio dimostrano che il componente induce apoptosi in queste cellule. L’apoptosi, in medicina, è la “morte cellulare programmata”, detta anche, semplicemente, il “suicidio cellulare”. La dottoressa Bavadekar ed il suo gruppo, al momento, stanno tentando di determinare quale percorso compia il componente per portare al suicidio le cellule tumorali. “Noi sappiamo che l’origano possiede proprietà sia antibatteriche che antinfiammatorie”, afferma la dottoressa Bavadekar. “Ma i suoi effetti sulle cellule tumorali innalza questa spezia al livello di super-spezia, al pari della curcuma, usata per potenziare gli effetti della radioterapia e della chemioterapia”.

Anche se lo studio è in una fase preliminare, lei crede che i dati iniziali indichino un enorme potenzialità in termini di utilizzo di carvacrolo come agente anticancerogeno. “Un significativo vantaggio è che l’origano è comunemente usato negli alimenti e negli Stati Uniti è generalmente riconosciuto come condimento sano”. “Alcuni ricercatori hanno già dimostrato che mangiare pizza può ridurre il rischio di cancro. Questo effetto era stato attribuito finora al licopene, una sostanza che si trova nella salsa di pomodoro, ma ora noi riteniamo che anche il condimento con l’origano possa giocare un ruolo”, dichiara la dottoressa Bavadekar. “Se lo studio continua a dare risultati positivi, questa super-spezia può rappresentare una terapia davvero promettente per i pazienti affetti da tumore alla prostata”.
I risultati dello studio sono stati presentati il 24 aprile scorso alla sessione di Experimental Biology 2012 a S.Diego, in California.

Leonardo Debbia