Il destino delle Hawaii. Spariranno per dissolvimento delle isole “dall’interno”

Hawaii. Posizione dell’Isola di Ohau (in rosa)
Hawaii. Posizione dell’Isola di Ohau (in rosa)

Comunemente, nei testi di geografia fisica l’erosione è ritenuta il fattore principale del modellamento delle montagne, il fenomeno che ne altera la morfologia, levigandone i fianchi e le cime e riducendone così progressivamente le dimensioni fino, con il tempo, ad appiattirle completamente.

Gli agenti che intervengono in questo processo distruttivo sono principalmente le acque meteoriche, quelle di scorrimento, i movimenti delle maree, il ghiaccio, le escursioni di temperatura, il vento e determinati processi di alterazione chimica e biologica.

Tutti questi fattori agiscono generalmente in ambiente subaereo, a contatto con l’atmosfera.

Ora, i geologi hanno scoperto che le montagne dell’isola di Ohau, nelle Hawaii, stanno in realtà dissolvendosi non tanto a causa dell’erosione esterna, ma “dall’interno”, a causa di una consistente circolazione delle acque sotterranee.

In futuro, le montagne del Koolau e le montagne del Waianae sono destinate a ridursi a dimensioni molto appiattite, con altitudini paragonabili alle Isole Midway (max 13 metri).

L’isola di Ohau è il risultato dell’unione di due vulcani, il vulcano Waianae che si estende per un terzo dell’isola ad ovest e il vulcano Koolau che si estende per due terzi ad est.

Ohau, con la sua superficie di 1600 kmq è, per dimensioni, la terza isola dell’arcipelago delle Hawaii. Su di essa si trovano la capitale dello stato, Honolulu e la famosissima Pearl Harbor.

Ora, uno studio della Brigham Young University dello Utah, Stati Uniti, ha posto sotto una nuova luce questo – chiamiamolo così – “ridimensionamento graduale” di questa splendida isola ad opera dei fenomeni erosivi fisici.

L’erosione “esterna” non sembra essere il principale fattore responsabile del processo di livellamento. Gli scienziati sono arrivati alla conclusione che le montagne di Ohau si stanno dissolvendo “dall’interno”.

“Abbiamo cercato di capire quanto velocemente l’isola stia consumandosi e quale sia l’influenza del clima sul tasso di dissolvimento”, ha detto il geologo Steve Nelson. “Dalle isole Hawaii si perde infatti più materiale rispetto a quanto ne viene asportato per l’erosione esterna”.

Isola di Ohau
Isola di Ohau

La ricerca ha monitorato sia le acque sotterranee che quelle dei corsi d’acqua superficiali, per vedere quali avessero rimosso più materiale. Nelson e i colleghi della BYU hanno trascorso due mesi di campionature sulle modalità e l’intensità dei due fenomeni erosivi. Inoltre, si sono avvalsi delle stime dell’ US Geological Survey per calcolare la quantità totale di massa che scompare annualmente dall’isola.

“Tutte le isole dell’arcipelago delle Hawaii sono formate da un unico tipo di roccia”, ha detto Nelson. “I tassi di resistenza agli agenti atmosferici sono variabili, anche perché le precipitazioni hanno una certa variabilità. Quindi è come trovarsi in un grande laboratorio naturale”.

Per prevedere il futuro dell’isola si deve anche tener conto della tettonica a zolle. Dal momento che sotto l’effetto dei movimenti crustali l’isola di Ohau è spinta in direzione nord-ovest, questa subisce anche una elevazione ad un ritmo lento ma costante. Potendoci esprimere con la terminologia dell’ alpinismo, si potrebbe dire che questa è una montagna “che sale”.

Secondo le stime dei ricercatori l’effetto risultante è che Ohau continuerà a crescere nel tempo ancora per 1,5 milioni di anni. Dopodiché, la forza delle acque sotterranee alla fine prevarrà e l’isola inizierà la sua parabola discendente verso un profilo morfologico sempre più basso.

Brian Selck, co-autore dello studio, che compare nella rivista Geochimica et Cosmochimica Acta, si è unito al progetto – purtroppo per lui – soltanto dopo che era stato fatto il lavoro sul campo alle Hawaii.

Selck ha quindi eseguito l’analisi mineralogica dei campioni di terreno in laboratorio a Provo, nello Utah, rilevando che il suolo vulcanico dell’isola riservava una sorpresa: la presenza di saprolite.

La saprolite è un deposito di terra, argilla e limo che si forma nella parte più bassa del suolo e rappresenta una alterazione prevalentemente chimica delle rocce costituenti il substrato su cui poggia. La sua formazione prevede condizioni di umidità particolarmente elevata.

E queste condizioni sembrano essere una testimonianza determinante circa l’evoluzione del processo erosivo che è alla base del dissolvimento delle isole.

Leonardo Debbia
27 dicembre 2012