I funghi hanno un notevole impatto sulla concentrazione di carbonio nell’atmosfera

Scritto da:
Maria Grazia Tecchia
Durata:
1 minuto

Microscopici funghi, che vivono nelle radici delle piante, svolgono un ruolo importante nella conservazione e il rilascio di carbonio nell’atmosfera: questo è quanto stabilito dai ricercatori dell’Università del Texas e di Boston e dello Smithsonian Tropical Research Institute.

symbioticfun

Alcuni funghi di tipo simbiotico possono portare fino al 70 percento di carbonio in più che verrà poi immagazzinato nel suolo.

“I flussi naturali di carbonio tra la terra e l’atmosfera sono enormi e svolgono un ruolo cruciale nella regolazione della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, e di conseguenza del clima della Terra” ha affermato Colin Averill, autore principale dello studio e dottorando alla Facoltà di Scienze Naturali di Austin.

Questo studio stabilisce chiaramente che i diversi tipi di funghi simbionti – ovvero che vivono in simbiosi con altri organismi traendo reciproco vantaggio – che colonizzano le radici delle piante, esercitano un controllo maggiore sul ciclo globale del carbonio, anche se fino ad oggi tutto ciò non è stato adeguatamente studiato e dimostrato.

Presupposto che nel suolo vi è una concentrazione di carbonio più alta di quella che si trova nell’atmosfera e che le previsioni sul clima futuro potrebbero dipendere da un adeguato studio dei cicli del carbonio tra terra ed aria, è risaputo che le piante rimuovono il carbonio dall’atmosfera in forma di anidride carbonica durante la fotosintesi; ma quando la pianta muore o perde foglie o rami, il carbonio viene assorbito dal suolo dove resta bloccato fino a quando i resti della pianta si decompongono, quando i microbi hanno il sopravvento creando delle emissioni di carbonio che entreranno in circolo nell’aria.

Ma dal momento che uno dei limiti di piante e microbi è la poca disponibilità di azoto, la maggior parte delle piante ha un rapporto simbiotico con i funghi micorrizici, che estraggono l’azoto e le sostanze nutritive necessarie dal suolo rendendo l’azoto disponibile per le piante stesse.
Dunque le piante e i loro funghi competono con i microbi per l’assunzione di azoto dal suolo e questa concorrenza riduce la decomposizione del suolo.

In conclusione, gli scienziati hanno scoperto che quando le piante collaborano con i funghi EEM il suolo contiene il 70 percento in più di carbonio per unità.

Maria Grazia Tecchia
14 febbraio 2014