Dal satellite CryoSat le prime valutazioni volumetriche dello scioglimento dei ghiacci nell’Artico

cryosat-esaI dati rilevati dal satellite CryoSat dell’ESA, l’ European Space Agency, ovvero l’ Agenzia Spaziale Europea, relativi allo scioglimento dei ghiacci marini nell’Artico sono stati elaborati da un team internazionale di scienziati che hanno valutato la perdita volumetrica delle masse di ghiaccio.

Il satellite ha raccolto i dati tramite invio di microonde sulle superfici ghiacciate. Le microonde, infatti, rimbalzano in maniera diversa sul ghiaccio rispetto all’acqua, ed i dati “di ritorno” hanno permesso di mappare un accrescimento del volume di acque ed una corrispondente diminuzione del volume dei ghiacci.

Dai dati rilevati dal satellite è emerso che, dal 2003 al 2012, la perdita di volume dei ghiacciai è stata continua e che i ghiacci hanno subito, in meno di dieci anni, una perdita di volume che va dal -9% invernale addirittura al 36% durante l’autunno.

Lo scioglimento dei ghiacci, risulta dai dati del satellite, è costante e, pur se in misura minore, non si ferma nemmeno durante la stagione invernale.  Non solo: la velocità nella perdita di volume è via via aumentata con gli anni e non si tratta quindi solo di una riduzione della superficie che è coperta di ghiaccio, ma di un vero e proprio scioglimento globale.

In alcune zone superficiali la copertura di giaccio è progressivamente scomparsa in alcune zone della Groenlandia, e l’aspettativa è quella di un allargamento di tale zona scoperta.

I dati rilevati dal satellite sono di grande importanza poiché confermano che lo scioglimento dei ghiacci non si limita ai soli ghiacci superficiali, ma coinvolge l’intera struttura artica. La perdita volumetrica, infatti, è l’unica che permette una valutazione corretta della quantità di acqua a temperatura molto vicina allo zero che, sciogliendosi i ghiacciai, va a riversarsi anche nelle acque limitrofe, provocando bruschi cali di temperatura delle stesse.

La perdita di volume, dal 2008 ad oggi, è stata di circa 4300 km cubi di ghiaccio, ghiaccio che si è sciolto in mare, con conseguente dissesto degli ecosistemi che hanno visto grandi e repentine variazioni di temperatura.

Non solo quindi l’innalzamento del livello delle acque, ma anche un vero e proprio cambiamento climatico per gli abitanti del mare che, in conseguenza delle condizioni così violentemente modificate, rischiano la scomparsa o, nel caso di organismi con possibilità di compiere grandi spostamenti, di andare letteralmente ad invadere altre zone di mare, con conseguente dissesto anche di altri ecosistemi.