Dall’Aloe vera un possibile aiuto per curare l’AIDS?

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Redazione
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Per l’Aloe vera, usata da secoli per curare innumerevoli disagi, tra cui scottature, punture di insetti e abrasioni, è stato di recente scoperto un nuovo utilizzo: il supporto nella cura dell’HIV, il virus dell’immunodeficienza umana.

La pianta di Aloe vera (o Aloe barbadensis Miller) ha una storia millenaria, che abbraccia tutti i continenti e le culture umane. Veniva usata dagli egizi per l’imbalsamazione dei faraoni, dagli assiri per risolvere le indigestioni, dai maya contro il mal di testa. Negli ultimi decenni, però, numerosi studi ci portano a pensare che abbia anche un ulteriore effetto non considerato dagli antichi, quello contro l’AIDS.

Una delle sostanze più interessanti del gel di Aloe, l’acemannano, ha un importante effetto di stimolazione del sistema immunitario. Esso è un polisaccaride raro (si trova solo nell’Aloe, nel Ginseng, nell’Astragalo e in poche altre piante) che attiva i fagociti, gli anticorpi e le cellule killer.

Uno studio del 1991 condotto all’università di Birmingham, in Inghilterra, suggerisce come l’acemannano possa inibire la replicazione in vitro dei virus di AIDS.
L’anno successivo, i ricercatori dei Laboratori di Carrington ad Irving (Texas) hanno dimostrato come la somministrazione di acemannano a gatti affetti da FIV (virus dell’immunodeficienza felina) aumenta notevolmente le possibilità di sopravvivenza e di guarigione. Secondo gli autori dello studio: “è stato trovato un tasso di sopravvivenza del 75%. Questi risultati suggeriscono che la terapia acemannana può essere di notevole vantaggio nei gatti infetti da FIV che presentano segni clinici di malattia”.

Altri studi hanno poi dimostrato che l’utilizzo della pianta di Aloe, e non di uno solo dei suoi innumerevoli componenti, ha ugualmente un potere di difesa contro questa malattia.
In Uganda, un paese con più di un milione di persone affette da HIV, nel 2010 è stata intrapresa un’indagine accurata per trovare nuove cure partendo da medicamenti tradizionali: l’Aloe è stata individuata come una delle piante più attive.
Nel 2012, infine, un gruppo di pazienti del Wesley Guild Hospital Ilesaun (Nigeria) è stato sottoposto ad un trattamento a base di polvere concentrata di Aloe, dando risultati molto simili a quelli avuti su pazienti trattati con normali medicine antiretrovirali, e dimostrando quindi come sia già la singola pianta un’efficace medicina. I ricercatori hanno concluso che: “sono stati monitorati un miglioramento generale e un benessere fisico (compreso l’aumento di peso) durante un periodo di un anno. Questi dati preliminari suggeriscono che il consumo di aloe vera può essere di aiuto agli individui infetti da HIV”.

Quindi, per concludere, seppur la strada verso la cura dell’AIDS è ancora lunga, è stato dimostrato come un aiuto inaspettato, ma concreto può venire anche dalle piante, e soprattutto da quella “pianta magica” che è l’Aloe vera, capace di agire anche dove i moderni medicinali spesso sono inefficaci.

Gabriele Bonetti

Bibliografia:

Kahlon, J. B., Kemp, M. C., Carpenter, R. H., McAnalley, B. H., McDaniel, H. R., & Shannon, W. M. (1991). Inhibition of AIDS virus replication by acemannan in vitro. Molecular biotherapy, 3(3), 127-135.

Lamorde, M., Tabuti, J. R., Obua, C., Kukunda-Byobona, C., Lanyero, H., Byakika-Kibwika, P., … & Waako, P. J. (2010). Medicinal plants used by traditional medicine practitioners for the treatment of HIV/AIDS and related conditions in Uganda. Journal of ethnopharmacology, 130(1), 43-53.

Olatunya, O. S., Olatunya, A. M., Anyabolu, H. C., Adejuyigbe, E. A., & Oyelami, O. A. (2012). Preliminary trial of aloe vera gruel on HIV infection. The Journal of Alternative and Complementary Medicine, 18(9), 850-853.

 

Yates, K. M., Rosenberg, L. J., Harris, C. K., Bronstad, D. C., King, G. K., Biehle, G. A., … & Tizard, I. R. (1992). Pilot study of the effect of acemannan in cats infected with feline immunodeficiency virus. Veterinary immunology and immunopathology, 35(1-2), 177-189.