I draghi di mare

Scritto da:
Adele Guariglia
Durata:
1 minuto

I draghi di mare e le specie affini, tutti abitanti delle profondità marine, sono predatori caratterizzati da peculiari forme di adattamento. Essi sono infatti dotati di grandi mascelle flessibili, denti aguzzi e fotofori sparsi sul corpo per attrarre le prede. Oltre ai draghi di mare, il gruppo comprende i boccatonda, le vipere di mare, i pesci mandibola, i dragoni dentati. Anche se i nomi sono poco rassicuranti, si tratta di animali piuttosto piccoli, che si nutrono di altri pesci abissali e di invertebrati. Queste specie sono diffuse in tutti gli oceani, ma la loro distribuzione è spesso discontinua.

La maggior parte di questi pesci ha corpo allungato e testa piuttosto grossa, con mascelle modificate capaci di ampissima apertura. Il pesce mandibola, per esempio è privo di pavimento buccale; la vipera di mare ha un’articolazione supplementare che aumenta la sua capacità di spalancare la bocca. Quando le mascelle sono aperte, gli organi interni vengono spinti indietro e in basso, per non creare impedimenti al cibo che entrerà. Le fauci sono dotate di numerosi denti aghiformi per afferrare la preda e non lasciarsi scappare il cibo. Ad eccezione dei pesci vipera, le altre specie hanno il corpo privo di scaglie; nero o marrone sicuro per confondersi nell’oscurità, anche se si conoscono specie argentate o trasparenti.

Come i pesci lanterna, la maggior parte è dotata di fotofori. Questi organi, simili a bottoncini e collegati a terminazioni nervose, sono disposti in maniera ordinata e geometrica sui fianchi, sul ventre e nella zona vicino agli occhi.

La luce viene riflessa da uno sfondo argentato, e focalizzata da un ispessimento delle scaglie sovrastanti che funziona da lente. Le specie che vivono a maggiori profondità sono dotati di fotofori più deboli e meno numerosi e sembra che l’intensità della luce emessa sia proporzionale alla quantità possono quindi servire al pesce per nascondersi dai predatori che stanno al di sotto, confondendo la propria luce con quella che filtra dall’alto.

Quasi tutte le specie di questo gruppo hanno un organello luminoso alla fine del barbiglio sotto il mento o del raggio modificato della pinna dorsale, usato come un’esca per attrarre le prede e farle arrivare sufficientemente vicino da poter sferrare l’attacco.

La vipera di mare ha un corpo allungato nero-bluastro, una grande bocca e zanne trasparenti enormemente lunghe che riescono a stare nella bocca, quando è chiusa ma ne fuoriescono. La pinna dorsale ha un lungo raggio arcuato che funziona da esca; numerosi fotofori sono presenti sui fianchi e attorno alla bocca, questi ultimi “indirizzano” la preda verso le fauci. La stagione riproduttiva si ripete ogni anno. Negli oceani sono presenti circa 6 specie conosciute di pesci vipera, tutte perfettamente adatte alla vita in profondità.