Alieni in Sicilia: il diario di viaggio di un biologo
- Redazione
- 12 Novembre 2017
- Biologia Marina
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Sono ormai oltre 800 le specie marine alloctone (o non native) che vivono nel nostro mare. Le vie d’ingresso principali sono: il canale artificiale di Suez (che collega il Mar Rosso al Mediterraneo), l’acqua di zavorra o sentina delle navi e l’acqua proveniente dai ricambi delle vasche degli acquari. Alcune di queste specie mostrano un’elevata invasività, cioè crescono rapidamente (in quasi totale assenza di predatori e competitori) e tendono a sostituirsi alle specie autoctone, minacciando la biodiversità e alterando il nostro ecosistema marino. Negli ultimi anni il preoccupante fenomeno è aumentato, complice il riscaldamento del Mediterraneo e l’aumento del traffico marittimo. Ecco alcuni ospiti “stranieri” incontrati nel mio recente viaggio in Sicilia.
Tra le alghe, sono ben tre le “intruse” osservate a Favignana: Caulerpa taxifolia, “fuggita” nel 1984 dalle vasche dell’acquario del Principato di Monaco, la congenerica Caulerpa cylindracea, d’origine australiana, penetrata nel nostro mare nel 1990 attraverso l’acqua di zavorra delle navi, e Asparagopsis taxiformis, alga rossa originaria dell’area indo-pacifica.
Tra i molluschi, è sempre più comune l’ostrica perlifera (Pinctada imbricata radiata), in questo caso fotografata a Taormina, proveniente dal Mar Rosso ed entrata nel Mediterraneo da Suez. Quasi ubiquitaria lungo tutte le coste del Sud Italia e rinvenuta a Taormina, San Vito Lo Capo e Favignana è la cosiddetta “lepre di mare dagli anelli” (Aplysia dactylomela), un grosso gasteropode opistobranco originario dell’Atlantico tropicale ed entrato per dispersione naturale attraverso Gibilterra o con l’acqua di zavorra.
A Favignana, è stata osservata anche la pericolosa “medusa nomade” (Rhopilema nomadica), entrata da Suez negli anni ’70. È molto urticante e si distingue dal nostro innocuo “polmone di mare” (Rhizostoma pulmo) per l’assenza del bordino viola sull’ombrella e l’aspetto “filamentoso”. Si tratta del quarto avvistamento in acque italiane, dopo Pantelleria e Cagliari (2015) e Levanzo (2016).
Luciano Bernardo