I cibi della salute sono sulle nostre tavole – basta riconoscerli!

Che esistessero cibi più salutari di altri ormai è accertato da anni, tra i rimedi della nonna c’è sempre l’arancia per guarire dall’influenza, il pane per far passare il bruciore da peperoncino, e molti altri. Ma scientificamente parlando, quali sono gli alimenti che più dovremmo tenerci stretti? Secondo le ultime ricerche, tra i “cibi amici” ci sono sicuramente angurie e pomodori, dando l’okay definitivo alla dieta mediterranea.

I più recenti studi (effettuati in Finlandia), infatti, sostengono che i principali alimenti della nostra alimentazione, riducono oltre la metà le probabilità di avere un ictus. Considerati la frequenza e i costi di questa malattia, quella del 50% è una diminuzione notevole.

In Italia, l’ictus uccide e disabilita moltissime persone purtroppo. Mangiare correttamente, aiuterebbe ad evitare questi tragici eventi. Le ricerche finlandesi, iniziate negli anni Novanta, hanno dimostrato che il principio che aiuta a mantenersi sani è il  licopene, importantissimo per la diminuzione del rischio di ictus  e per contrastare le infiammazioni, inibire la sintesi del colesterolo, migliorare le funzioni immunitarie e prevenire l’aggregazione di piastrine nel sangue.

E l’anguria? – Dolce, fresca, succosa, da addentare a tavola con amici e famiglia o da mangiare a cubetti sul divano davanti alla tv, quando fa così caldo che la fame non arriva. Patrona ufficiale dell’alimentazione estiva, l’anguria è molto più di una merenda sulla spiaggia. Non tutti sanno infatti che oltre a essere dissetante, zuccherina e rinfrescante l’anguria è anche la guerriera perfetta da sguinzagliare contro le malattie cardiache e il colesterolo cattivo.

Recenti studi dimostrano che la sostanza da prendere in causa sia la “citrullina”. La citrullina, molecola presente in grandi quantità nell’anguria, è efficacissima contro l’ipertensione e le patologie cardiache. Sebbene già note alla comunità scientifica, queste informazioni sono passate nuovamente sotto analisi rivelando anche la proprietà contro il colesterolo cattivo della citrullina.

E, rullo di tamburi, pare che l’anguria abbia anche la capacità di far perdere peso. Un recente esperimento effettuato su alcuni ratti da laboratorio, dimostra che coloro che hanno assunto maggiori quantità di citrullina abbiano diminuito il loro peso del 30% rispetto a quelli che si sono nutriti solo della parte di carboidrati contenuta nel frutto. La quantità di citrullina minima da somministrare per verificarne gli effetti positivi sul cuore, però, è ancora sconosciuta.
Shubin Saha, autore dello studio, sostiene che il prossimo traguardo da raggiungere è proprio quello di scoprire questa dose.

Diana Latino
14 ottobre 2012

Alieni sulla Terra? Sì, siamo noi

Arriva la risposta (o perlomeno si avvicina) al più grande dubbio esistenziale, ovvero: “Com’è nata la vita sulla Terra?”.

Sappiamo tutti la cara e vecchia storia del brodo primordiale, dei batteri evoluti poi in animali sempre più complessi, che hanno conquistato acqua, terra e cielo, dando infine vita ai mammiferi – tra cui molti primati – taluni diventati poi il ben noto Continue reading

Neanderthal e Homo Sapiens vivevano in pace

Dall’Israele arriva la notizia bomba che smentisce le convinzioni popolari: la pace tra uomini diversi, anzi, diversissimi, è realmente esistita – e avrebbe persino dato origine a degli eredi “mezzosangue”. No, non c’è di mezzo nessun Principe tratto dalla popolare saga di Harry Potter, anzi: qui di magia non ce n’è affatto, c’è solo il duro lavoro degli archeologi all’opera a Nahal Me’arot, ai piedi del Monte Carmelo.

Tra le grotte calcaree del sito, si nascondeva da millenni e millenni un grande segreto, un esempio che l’uomo moderno dovrebbe seguire. Uomini di Neanderthal e “Homo Sapiens Sapiens” convivevano, e con molte probabilità si riproducevano,  e si mescolavano. I ritrovati, mostrano che 80.000 anni fa le due popolazioni vivevano in armonia nella stessa regione, e questo è un caso unico nel suo genere.
L’Uomo di Neanderthal rimane comunque un mistero, anzi, ora aumentano le curiosità.

Ancora oggi, la sua improvvisa scomparsa è inspiegabile, la popolazione Neanderthaliana ha semplicemente cessato di esistere e lasciare tracce, sostituita dal ben noto Homo Sapiens, di cui taluni credono sia una sottospecie estinta semplicemente grazie all’evoluzione. Nonostante le due specie abbiano convissuto in Europa e Asia Minore, si suppone che 800.000 anni fa si separarono senza mai più incontrarsi.

E questa notizia? Ha semplicemente sconvolto tutta la delicata ricostruzione.
Gli archeologi che hanno ipotizzato questa “variante della storia” (tra i quali Daniel Kaufman), dicono che nessuna delle ossa ritrovate era rovinata da ferite procurate da lance, né fratturate. Questo suggerisce che nessuno ha dovuto lottare con nessuno, è evidente. Inoltre, si crede che gli accoppiamenti “interrazziali” – se ci sono stati – siano avvenuti con il consenso di ambo le parti, anziché attraverso stupri. Alcuni studi genetici, dichiarano che l’uomo moderno ha in sé dall’uno al quattro percento di DNA Neanderthaliano.

Il sito che ha permesso la scoperta, Nahal Me’arot/Wadi el-Mughara, è stato riconosciuto quest’anno come Patrimonio dell’Umanità, mostrando al suo interno le più grandi sequenze preistoriche del mondo, entrando a far parte della cerchia di tesori che l’essere umano deve custodire e tramandare.
Tra questi tesori, anche i dubbi sui nostri antenati.

Diana Latino