“The Tube”

29 Maggio 2012 - di Francesco Alessandro Squillino

“Underground”…Il Mondo Sotterraneo percorso dai suoi treni speciali che come una meccanica linfa essenziale scorre dentro le arterie sotto il livello stradale e delle costruzioni delle più grandi città e metropoli del mondo. The Tube, la metropolitana, un luogo che viene preso in considerazione specie quando non abbiamo auto a disposizione e siamo quasi costretti a usarla. Ma la metropolitana non è solo mobile meccanica che vi scorre dentro, ma anche migliaia di storie umane e meno umane create da leggende ispirate a vere e fantastiche storie che continuano a risuonare assommandosi senza fine. Palcoscenico e luogo di musica e canzoni, di opere letterarie e libri, racconti e films, fiction e leggende, la metropolitana è regina incontrastata dell’inconscio collettivo tradotto in mobilità globale.

La più nota Underground ed oggetto di milioni di concetti, parole e storie è la metropolitana di Londra, “The Tube” che registra oltre che una leggendaria sicurezza nel trasporto dei passeggeri, un solo incidente mortale ogni trecento milioni di corse malgrado sia una delle metropolitane più affollate del mondo, con pochissimi incidenti dovuti al sovraffollamento, con un monitoraggio costante dei flussi di viaggiatori con telecamere a circuito chiuso. La rete non funziona ventiquattro ore al giorno perché diversamente da altre metropolitane come ad esempio quella di New York, non è dotata di binari supplementari per deviare il traffico durante la manutenzione. I treni corrono dalle cinque della mattina fino alla una di notte e le domeniche dalle sette a mezzanotte con alcune stazioni chiuse la domenica. Le linee di profondità sono state costruite a partire dal 1890 con la tecnica dello scavo a scudi e queste linee raggiungono una profondità anche di 20 m dalla superficie. Queste gallerie possono avere un diametro anche di soli 3,56 metri e sono più strette di quelle di sub-superficie. In entrambi i tipi di linee viene utilizzato lo scartamento standard europeo (1435 mm). In apparenza dunque un mondo tranquillo e dedito principalmente al trasporto delle persone, la metropolitana rivela ad una attenta osservazione una serie di inquietanti vicissitudini legate per lo più all’esistenzialità umana ed al rapporto simbolico tra il “downtown” reale ed human-inside delle persone.

Raccontiamo qualche esempio. Per prevenire alcuni tentati suicidi molte stazioni della metropolitana sono state dotate di una trincea tra binari e banchina, nota come ‘buca del suicida’, con lo scopo di impedire che una persona venga a trovarsi direttamente sui binari della metro per qualsiasi ragione voluta e non. La media è di tre tentativi falliti per fortuna per uno riuscito. Se poi spostiamo la nostra attenzione agli attentati possiamo ricordare quello del sette luglio 2005 con un una serie di attentati in convogli della metropolitana in prossimità delle stazioni di Aldgate, Liverpool Street, Russell Square, King’s Cross ed Edgware Road che causarono più di cinquanta morti e oltre settecento feriti. Una seconda serie di esplosioni si verificò nuovamente a Londra due settimane e qualche ora dopo quelle del sette luglio. Quattro esplosioni avvennero nelle stazioni di Shepherd’s Bush, Warren Street e Oval, e su un autobus a Shoreditch. Esplosioni molto meno potenti, che causarono il ferimento di una sola persona. La rete londinese non funziona ventiquattro ore al giorno perché diversamente da metropolitane come quella di New York, non è dotata di binari supplementari per deviare il traffico durante la manutenzione. In tutta la rete della metropolitana vige il divieto di fumo fin dal 1987,anno in cui una scala mobile prese fuoco alla stazione di King’s Cross a causa di un fiammifero uccidendo trentuno persone. Il divieto di bere bevande alcoliche è in vigore inoltre dal 2008.

Il sistema metropolitano ha sofferto di finanziamenti inadeguati negli ultimi venti anni e di conseguenza è dotato di infrastrutture più vecchie di altre metropolitane europee simili per dimensioni come quella di Parigi e Madrid. Tutte le linee emergono in superficie al di fuori della zona centrale, ad eccezione della Victoria Line che scorre in galleria per tutta la sua lunghezza e la Waterloo & City Line che essendo molto corta, corre solo in una zona centrale sotto la superficie. Le storie più inquietanti sono però le tante leggende che riguardano la °Metro di Londra° .Storie di apparizioni. Si mormora infatti che di notte, quando i cancelli si chiudono e inizia a calare il silenzio, le ombre emergano. Energie di coloro che vi sono morti all’interno con incidenti e suicidi, oppure le anime di coloro le cui urne vennero distrutte per estensione del sistema. Il cinema poi ha celebrato la metropolitana con film di risonanza mondiale come “V per Vendetta” e nel film di Alfred Hitchcock, “L’inquilino” del 1929 o nel più recente “Creep” con la sua storia interamente girata all’interno di una metropolitana. Non dimentichiamo poi il celeberrimo “Harry Potter e la pietra filosofale” nella underground alla stazione di Charing Cross dove il preside della scuola di Hodwars ha perfino una cicatrice sul ginocchio sinistro con la traccia della mappa del Tube. In Nove Settimane e ½ un bellissimo esempio è “City Never Sleep” dove l’apertura e chiusura delle porte della metro è in perfetta musicale assonanza lirica con il brano stesso.

La metropolitana di Londra è senza dubbio la più antica rete metropolitana del mondo, la più estesa d’Europa e la seconda per estensione vantando ben 460 km di linea autonoma di percorrenza con un 45% costituito da gallerie sotterranee battuti solo dai 468 km del recente impianto di Shanghai. Il sistema ha sofferto di finanziamenti inadeguati negli ultimi venti anni e di conseguenza è dotato di infrastrutture più vecchie di altre metropolitane europee simili per dimensioni come quella di Parigi e quella di Madrid. Anche la sicurezza dei dipendenti è stata spesso oggetto di critiche e nel Gennaio 2002 la società che ha in gestione la rete è stata multata di duecentoventicinquemila sterline per aver violato alcuni regolamenti sulla sicurezza dei lavoratori, facendoli lavorare sui binari, nel buio e pioggia mentre passavano i treni. Mito intramontabile la metro londinese, forse madre di tutte le metro mondiali, compresa quella sovietica, esempio di sfarzo ed ingegno assoluto eserciterà per molti anni ancora il proprio innegabile appeal sui suoi fruitori, viaggiatori, frequentatori, estimatori gente senza nome subito evidente e dall’aspetto vario ed eterogeneo come lo è il mondo. In fin dei conti diceva uno scrittore metropolitano che prendere la metro è un po’come entrare in qualche modo dentro se stessi ed è possibile saltare a volte qualche stazione senza accorgersene magari addormentati e stanchi per ritrovarsi in luoghi a noi sconosciuti. Ma per fortuna alla fine di ogni corsa c’è sempre per ognuno di noi, una rassicurante metropolitana di ritorno.

Francesco Alessandro Squillino