Le allucinazioni

Scritto da:
Florinda Saverino
Durata:
1 minuto

Quando la parola allucinazione entrò a far parte del nostro mondo, circa nel Cinquecento, indicava un “vaneggiare..una mente errante”. Le definizioni precise di tale parola variano ancora oggi in modo considerevole, perché non è facile discriminare dove si trovi il confine tra allucinazione, mispercezione e illusione.

allucinazioniL’allucinazione è una percezione che avviene quando la corteccia sensoriale è attivata in assenza di una corrispondente stimolazione dei recettori periferici, in altre parole è una percezione senza una fonte esterna. In ambito cognitivista [Horowitz, 1975], l’allucinazione è definita come un’esperienza mentale che si manifesta in forma d’”immagini” derivate da una fonte di informazione interna, o percezioni erroneamente giudicate come provenienti da input esterni. Le allucinazioni sono classificate sulla base della modalità psicosensoriale, poi suddivise in elementari (o semplici) e complesse (o strutturate) in rapporto al livello di strutturazione formale dell'”immagine” e alla discriminazione dell’oggetto percepito. Esperienze allucinatorie di diversa modalità sensoriale possono verificarsi contemporaneamente, per esempio organizzandosi in percezioni visuo-acustiche.

ALLUCINAZIONI VISIVE:

  • ELEMENTARI: flashes (lampi colorati, bagliori luminosi, scintillii, spirali filamentose, caleidoscopie, luci, ombre) e forme geometriche (cerchi, quadrati, rombi, triangoli, reticolati… bi o tri-dimensionali).
  • COMPLESSE: persone intere, parti del corpo, animali, oggetti inanimati, scenari naturali, ambienti domestici e autoscopie (vedere se stessi).

ALLUCINAZIONI UDITIVE:

  • ELEMENTARI: brevi suoni, fruscii, ronzii, fischi, rumori, sibili, tintinnii, fonemi indistinti, note musicali.
  • COMPLESSE: parola, voci intelligibili, discorsi, canti, melodie musicali.

ALLUCINAZIONI SOMATO-CENESTESICHE:

  • ELEMENTARI: alterazioni propriocettive ed enterocettive parziali, assenza di sensazioni somatiche, impressioni di paralisi o immobilità, pseudocinesie, brividi, effetti termici superficiali, dispercezioni con sensazioni d’oscillazione, galleggiamento, ondeggiamento, elettrizzazione cutanea, senso di caduta o mancanza di sostegno.
  • COMPLESSE: alterazioni propriocettive ed enterocettive globali, rilevanti modificazioni dello schema corporeo con sensazioni di trasformazione della forma o della dimensione.

ALLUCINAZIONI OLFATTIVE E GUSTATIVE:

  • ELEMENTARI: gusti insoliti, odori, profumi, fetori.

ALLUCINAZIONI PATOLOGICHE O PSICHIATRICHE
In ambito psichiatrico l’allucinazione è il sintomo più caratteristico dei disturbi della percezione. Generalmente le allucinazioni sono strettamente associate al delirio (disturbo del pensiero caratterizzato da false convinzioni, credenze e interpretazioni). Deliri e allucinazioni sono i sintomi principali della psicosi, entrambi hanno carattere di totale incontrovertibilità, cioè non sono riconosciuti come errati né sulla base della critica né in conseguenza dell’evidenza. Fra allucinazione e delirio esiste un circuito cognitivo di reciproco rinforzo: le percezioni allucinatorie vengono elaborate ed integrate in un sistema di convinzioni, di idee e d’intuizioni deliranti che a loro volta sostengono altre esperienze allucinatorie.

Le percezioni almeno in una certa misura possono essere condivise, ad esempio voi ed io possiamo essere d’accordo sul fatto che “là c’è un albero”, ma se io dico: “ laggiù vedo un albero” e voi non lo vedete, considererete il mio albero un allucinazione, qualcosa costruito dal mio cervello e visibile solo a me. A chi le vive le allucinazioni sembrano molto reali, possono mimare la percezione in ogni singolo suo aspetto. Vi sono poi le pseudo-allucinazioni, in questo caso l’allucinazione non è proiettata nello spazio esterno, ma viene visualizzata all’interno delle palpebre, di solito hanno luogo negli stati di quasi-sonno. Le allucinazioni inoltre possono sovrapporsi alle mispercezioni o alle illusioni, se guardando il volto di qualcuno io vedo solo una mezza faccia, questa è una mispercezione.

Occorre consultare il medico non appena insorgono le allucinazioni. L’atteggiamento negativo, l’indifferenza o l’ironia dell’ambiente circostante possono soltanto ritardare la diagnosi e, dunque, la terapia.

La terapia farmacologica delle allucinazioni richiede la somministrazione di neurolettici che sono però tra gli psicofarmaci più pesanti per l’organismo, questa cura va associata a una psicoterapia, al fine di aiutare la persona a riacquistare la facoltà di distinguere tra realtà e immaginazione e a conoscersi meglio per poter affrontare il mondo che la circonda.

Florinda Saverino
3 gennaio 2013