I social network controllano l’umore e il peso
- Carla Basile
- 21 Dicembre 2011
- Ricerca & Scienza, Tecnologia
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Recenti studi condotti dalla Framingham Heart Study e riportati sulla rivista Harvard Men’s Health Watch indagano su come i social network influenzino il peso corporeo e l’umore.
Sembra infatti che le idee e le abitudini siano in grado di diffondersi attraverso i social network così come accade per il diffondersi dei germi patogeni nella realtà.
Lo studio, condotto su un campione di persone, mostra che se un fratello/sorella diventano obesi c’è più probabilità (circa il 40%) anche per l’altro fratello/sorella di diventarlo. Si potrebbe pensare che ciò è dovuto a cause genetiche. Anche tra coniugi si riscontra lo stesso problema, ma anche in questo caso l’obesità acquisita potrebbe essere imputata alle medesime abitudini alimentari dei due conviventi. Ma si è notato che se uno dei partecipanti allo studio ha un amico che diventa obeso la probabilità che lui stesso diventi obeso sale al 57%. Ora, è probabile che i due amici condividano qualche pasto, ma certamente non mangiano insieme ogni giorno!
Anche se gli scienziati non hanno ancora ben capito il meccanismo con cui l’obesità si diffonde, ritengono che le persone percepiscono i cambiamenti attraverso i social network come inevitabili. Se dunque un amico diventa obeso, e come lui molti altri, nella propria rete di amici quest’evento non sarà più percepito come dannoso ma come evento naturale e inevitabile. Non saranno dunque portati a controllarsi nelle abitudini alimentari. Ma l’effetto può essere anche l’opposto e ci sono prove che i social network potrebbero aiutare le persone a mantenere un peso sano.
Un altro studio condotto sempre dalla Framingham Heart Study ha riscontrato che l’effetto “social network” si riscontra anche sull’umore e più precisamente sul diffondersi della felicità. Sembra infatti che la felicità si diffonda tra gli amici degli amici, con effetto via via decrescente man mano che ci si allontana dalla “primaria fonte di buon umore”, e che ciò accada più prontamente tra membri appartenenti allo stesso sesso. Tutti questi studi da convalidare e approfondire aiutano però a capire l’enorme potere derivante dalla rete. Inoltre sembra quasi stimolare ad essere positivi, visto che se oggi sorrido io probabilmente domani sorriderà qualcun altro.
Carla Basile