Destrimani e mancini: la differenza è nel modo di vedere il mondo

Scritto da:
Adele Guariglia
Durata:
1 minuto

Mentre molto tempo fa coloro che scrivevano con la mano sinistra erano visti di mal occhio, oggi i mancini sostengono di possedere doti artistiche che i destrimani non potrebbero mai avere. destrimaniMa qual è la verità? Esistono delle differenze tangibili tra coloro che usano preferenzialmente una mano a l’altra? È probabile che sussistano delle differenze comportamentali tra i mancini ed i destrimani proprio perché l’utilizzo ed il movimento delle diverse mani è collegato rispettivamente ai due emisferi cerebrali distinti.

I destrimani sono sottoposti ad una stimolazione maggiore dell’emisfero sinistro, mentre i mancini il contrario; questo non va dimenticato.

Un esperimento condotto dal Max Planck Institute e dall’Università della Pennsylvania ha cercato di far luce sulle differenze che esisterebbero tra noi. Nello studio è stato richiesto ai volontari di scegliere che tipo di prodotti acquistare, che persone assumere per un determinato lavoro e quali esseri viventi ritenevano più intelligenti. I destrimani tendevano a scegliere più frequentemente prodotti, persone e esseri viventi che si trovano sulla loro destra mentre i mancini quelli che si trovavano alla loro sinistra.

Daniel Casasanto, autore senior dello studio ha spiegato che «la gente può agire in modo più fluido con la mano dominante, e persino scegliere cose buone inconsciamente associate al loro lato fluente dello spazio», infatti è stato scoperto che le persone stimano il bene ed il mare rispetto al modo in cui utilizzavano le loro mani.

È stato verificato che pazienti che avevano perso la mobilità della mano destra continuavano a mantenere lo schema sopra indicato ed identificavano come buono ciò che era a destra mentre cattivo ciò che è a sinistra e viceversa per i mancini rispettivamente alla mano dominante; mentre ammalati che avevano perduto l’uso della mano destra successivamente ad un danno dell’emisfero cerebrale sinistro non mantenevano questo schema e diventavano in tutto e per tutto mancini, anche nel modo di pensare e vedere ed individuare le cose.

In diversi esperimenti i soggetti sono stati costretti ad utilizzare un guanto da sci così da inibire l’utilizzo della mano preferita ed il risultato è stato stupefacente: anche così facendo la persona che indossava il guanto cambiava radicalmente il modo di ragionare.

Da questo esperimento si può evincere quanto sia fallace il pensare che le nostre idee, i nostri modi di vedere il mondo siano immutabili quando poi basta cambiar mano ed inibire il funzionamento regolare della nostra dominante per modificare la considerazione del bene e del male. “Forse la mente è più malleabile di quanto pensassimo”, conclude Casasanto.

La domanda è: basta davvero un guanto per cambiare?