FANS: possono favorire rischio di ictus ed infarto
- Krizia Ribotta
- 31 Maggio 2013
- Salute, Salute & Medicina
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Secondo un importante studio effettuato dai ricercatori inglesi del MRC Clinical Trial Service Unit & Epidemiological Studies Unit (CTSU), presso l’Università di Oxford, è emerso che l’uso prolungato di alcuni antidolorifici appartenenti alla famiglia dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei, ovvero quelli dall’effetto anti-infiammatorio, analgesico ed antipiretico) può aumentare di un terzo il rischio di ictus, infarto e morte per eventi cardiovascolari.
Come dimostrato dall’equipe guidata dal professor Colin Baigent, in collaborazione con il collega Carlo Patrono, docente di farmacologia all’Università Cattolica di Roma, alcuni di questi medicinali sono, ad esempio, il diclofenac (usato principalmente per curare artrosi e artrite) e l’ibuprofene (usato per il trattamento dei reumatismi), in quanto inibiscono l’azione dell’enzima COX-2.
Per giungere a queste conclusioni, l’equipe ha studiato 639 trial clinici, coinvolgendo ben 300.000 persone. Analizzando i dati dei pazienti a cui sono stati somministrati alte dosi di FANS per un periodo di tempo prolungato, è emerso che il rischio di emorragia gastrointestinale è superiore di circa 2-4 volte, e che le complicanze vascolari aumentano rispetto a quei pazienti che non fanno uso di quei farmaci.
Come ha sottolineato Baigent: “Questi rischi riguardano le persone con artrosi o artrite che hanno bisogno di alte dosi di FANS e di una terapia prolungata. È verosimile che un breve trattamento con dosi più basse degli stessi farmaci sia relativamente sicuro”.
La ricerca, finanziata dal Medical Research Council e dalla British Heart Foundation, è stata pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet, suggerisce di informare adeguatamente il paziente circa i potenziali rischi legati a questi farmaci, consigliandogli poi quello giusto, specie nei casi in cui la terapia dev’essere di lunga durata.
Krizia Ribotta
31 maggio 2013