Svelato un altro segreto sull’origine delle balene

17 Maggio 2014 - di Alvin Lazari

Da dove arrivano le balene? Molti sono i dubbi su come si sono originati questi grandi mammiferi, che annoverano specie quali la balenottera azzurra, uno degli animali più grandi mai esistiti, se si escludono alcuni dinosauri. La storia evolutiva delle balene o per meglio dire dei cetacei, racconta di animali terrestri, che sono tornati al mare seguendo un processo complesso e pieno di punti oscuri.

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Lo studio di un fossile di 25 milioni di anni, ritrovato in Australia, a Torquay nello stato Victoria, apre nuovi e interessanti scenari sull’origine di questi giganti del mare. Un progenitore degli attuali cetacei, il Mammalodon colliveri, una piccola balena primitiva di “soli” 3 metri di lunghezza, scoperta negli anni ’30, aggiunge un tassello a questo lungo e intricato percorso evolutivo.

Si tratta di un animale dalle caratteristiche uniche. Lo studio del dottor Erich Fitzgerald, pubblicato nella Zoological Journal of Linnean Society[1], ha evidenziato che proprio le dimensioni, sono il risultato di un curioso processo evolutivo: individui molto grandi si sono evoluti in piccole balene, come la Mammalodon colliveri e poi nuovamente in individui di grandi dimensioni come quelli attuali.

Ma la particolarità di questa balena è un’altra e riguarda le modalità con le quali si alimentava. Mammalodon colliveri possedeva infatti, un muso corto e tozzo, vagamente riconducibile ad una ventosa, con la quale aspirare piccole prede nella sabbia dei fondali. Possedeva inoltre denti conici ed aguzzi, che possono aver svolto la funzione di un primitivo filtro, col quale separare piccole creature acquatiche dal fango nel quale si nascondevano.

Questa struttura potrebbe poi essersi evoluta nei fanoni, consentendo ai grandi cetacei misticeti odierni, quali megattere, balene propriamente dette e balenottere, di cambiare regime alimentare, filtrando il plancton.

Anche se le teorie sulla forma e sulle modalità di utilizzo di questo primitivo filtro, sono discordi, è certo che questa creatura rappresenti un singolare stadio evolutivo nella lunga storia dei cetacei. Una fase che vede questi animali come filtratori del fango dei fondali.

Di certo poi, i mari al largo dell’Australia del Sud sono stati la culla per l’evoluzione di una varietà di piccole strane balene (nella stessa zona viveva Janjucetus hunderi, il primo e più primitivo esempio di cetaceo misticeto) che sembrano non aver vissuto in nessun altro luogo, come ha dichiarato lo stesso dottor Fitzgerald .

Fonti:

[1] Erich M.G. Fitzgerald. The morphology and systematics of Mammalodon colliveri (Cetacea: Mysticeti), a toothed mysticete from the Oligocene of Australia. Zoological Journal of the Linnean Society, 2010; 

Alvin Lazari
17 maggio 2014