Carburanti dai semi di albero

Madhuca-indicaNon solo biomasse o coltivazioni per carburanti, per produrre biodiesel si possono usare anche i semi di alcuni alberi: ne parla uno studio pubblicato sull’ International Journal of Automotive Technology e Management.

Lo studio riporta che i semi di mahua e di sal hanno una efficienza che si può paragonare a quella del biodiesel, ma allo stesso tempo hanno una ridotta emissione di monossido di carbonio, di ossidi di azoto e, in genere, una produzione inferiore di idrocarburi di scarto.

I tre ricercatori principali sono i ricercatori indiani Sukumar Puhan del GKM College of Engineering and Technology ed N. Vedaraman e KC Velappan del Central Leather Research Institute,  il che spiega la scelta dei semi di albero che rappresentano proprio per l’India una grande risorsa in quanto costituiscono una biomassa non ancora sfruttata per produrre carburanti.

Utilizzare olii provenienti dai semi di albero potrebbe presentare vantaggi rispetto all’ uso di semi vegetali classici: viscosità ridotta e maggiore volatilità infatti sarebbero funzionali alla riduzione di alcuni dei problemi che vengono a tutt’ oggi incontrati in fase di produzione di biodiesel da biomassa formata da olii vegetali.

I tre ricercatori, inoltra, sottolineano nello studio la enorme quantità di semi di  mahua, ovvero la Madhuca indica, e di semi di sal, ovvero la Shorea robusta, che restano normalmente abbandonati nelle foreste.

Il seme del mahua è costituito al 70% da un nocciolo che contiene il 50% di olio. Di questo olio, è possibile estrarne dal 34% al 37%. I semi del sal, invece, possono produrre fino al 20% di olio.

Nella ricerca, i tre studiosi hanno incluso anche l’efficacia dei semi dell’ albero di neem, assieme alla raccomandazione a preferire invece il mahua ed il sal, sia perché il neem è più pregiato come legname, sia per il tempo di maturazione più lungo rispetto agli altri due alberi.

La stima fatta dai ricercatori è che dei 64milioni di ettari di terreno, 15  milioni potrebbero essere convertiti in piantagioni di mahua e sal, fornendo occupazione e impiego del territorio per produrre carburante in modo sostenibile.

Ricordiamo infatti che il mahua ha bisogno di soli 10 anni per giungere alla piena maturità e che questo potrebbe essere un modo,  altamente sostenibile, di svincolare l’ India dalla dipendenza fortissima dalle importazioni di carburante.

Giulia Orlando
4 febbraio 2013