Oceano Antartico minacciato

Si chiama Southern Ocean, l’Oceano del sud, ed è quell’enorme bacino d’acqua che circonda il Polo Sud, l’Antartide. E’ un mare lontano dalle rotte degli uomini, lontano dagli uomini stessi e dall’impatto che questi hanno sugli ecosistemi naturali. Eppure, ricercatori britannici e statunitensi, hanno lanciato l’allarme: anche le acque antartiche sono minacciate dalla invadente presenza dell’uomo. Gli scienziati, in una recente pubblicazione sulla rivista Annals of the New york Academy of Sciences, sottolineano che, sebbene l’Oceano meridionale rimanga uno dei più puri e non corrotti ambienti del pianeta, anche questo ha subito la degradazione conseguente alla pesca eccessiva, all’introduzione di specie aliene, all’inquinamento, e ad altre attività umane.

Alcuni di questi impatti negativi possono essere anche solamente localizzati in certe aree, come ad esempio l’inquinamento, ma altre minacce, per esempio quelle conseguenti al riscaldamento globale, agiscono su larga scala e su tutto l’ambiente antartico. L’aumento delle temperature, a causa dell’aumento dei gas serra in atmosfera, sta già colpendo creature marine adattate ovviamente a vivere in acque particolarmente fredde. Un altro risultato dell’aumento dell’effetto serra, e cioè l’acidificazione degli oceani, può avere conseguenze nefaste andando a incidere sui cicli biologici di diversi organismi, ad esempio quelli che utilizzano carbonato di calcio, che in ambiente acido non si forma o lo fa con difficoltà, e che in queste acque è già di per sé scarso.

A livello locale, è possibile identificare negli ultimi decenni, alcune attività umane che hanno inciso o addirittura cambiato le catene alimentari antartiche. Fra queste la pesca eccessiva di alcuni specie di pesci, la caccia a predatori all’apice della catena stessa, come le balene e le foche, diverse forme di inquinamento, e persino il turismo, responsabile del disturbo degli uccelli nidificanti, così come di inquinamento acustico e chimico. Purtroppo il Trattato Antartico (o Trattato di Washington), firmato nel 1959 e avente come obiettivo la definizione di linee guida per l’utilizzo pacifico delle risorse del continente e per la preservazione di flora, fauna e dell’ecosistema, mentre può in qualche modo lavorare tamponando gli effetti locali, nulla può contro le cause che derivano da fattori a scala planetaria come appunto il riscaldamento globale. Quello che è evidente, concludono gli scienziati, è che diversi fattori stanno danneggiando la salute dei sistemi marini antartici, ed è necessario comprendere subito come questi fattori agiscono e interagiscono fra loro. Pena la rovina di uno degli ultimi paradisi naturali incontaminati.

Marco Affronte