Gli aromi fruttati: un afrodisiaco per le mosche
L’odore del cibo agisce come un afrodisiaco per la Drosophila (mosca dell’ aceto). Un team europeo guidato dai ricercatori del CNRS del Centre des Sciences du Goût et de l’Alimentation (CNRS / Université de Bourgogne / INRA) ha portato alla luce un nuovo meccanismo della percezione olfattiva: le mosche maschio utilizzano un profumo derivato dal frutto che mangiano per stimolare il loro appetito sessuale. Questo studio è stato pubblicato on-line il 28 settembre 2011 nella rivista Nature. Un meccanismo inaspettato della percezione olfattiva nel moscerino dell’aceto ( Drosophila melanogaster ) che porta alla sua stimolazione sessuale è stato identificato e analizzato dai ricercatori del CNRS a Digione, in …
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Uno studio sulle caramelle indica l’esistenza di basi biologiche nella resistenza alle tentazioni
Uno studio basilare tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ’70 ha usato le marshmallow (caramelle gommose e morbide) e biscotti per valutare la capacità dei bambini in età prescolare di ritardare la gratificazione. Se fossero stati capaci di tener lontana la tentazione di mangiare un certo tipo di cibo, sarebbero stati ricompensati lautamente più tardi. Alcuni dei bambini hanno resistito, altri no. Una recente pubblicazione di follow-up ha rivisitato alcuni degli stessi bambini, ormai adulti, rivelando che queste differenze restano: Coloro che riuscivano …
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I topi autistici si comporterebbero come i pazienti umani
Gli scienziati dell’ UCLA hanno creato un modello murino per l’autismo che apre una finestra sui meccanismi biologici che sono alla base della malattia e offre un modo promettente per testare nuovi approcci terapeutici. Pubblicata nell’ edizione del 30 settembre di Cell, la ricerca ha scoperto che i topi con autismo mostrano sintomi e comportamenti molto simili e a quelli dei bambini e degli adulti nello spettro autistico. Anche gli animali hanno risposto bene ad un farmaco approvato dalla FDA prescritto a dei pazienti per curare l’autismo e i …
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Un po’ di esercizio fisico può proteggere dalla perdita di memoria negli anziani
Una nuovo studio dell’università di Boulder in Colorado dimostra che una piccola quantità di esercizio fisico potrebbe proteggere gli anziani dalla perdita di memoria a lungo termine che può succedere all’improvviso dopo un’infezione, una malattia o una lesione in età avanzata. Nello studio, CU-Boulder Research Associate, Ruth Barrientos e i suoi colleghi hanno dimostrato che i ratti invecchiati che correvano poco più di mezzo chilometro ogni settimana sono stati protetti contro la perdita di memoria indotta da un’infezione. “La nostra ricerca mostra che una piccola quantità di esercizio fisico verso la …
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Monitorare i pazienti usando una T-shirt intelligente
Gli scienziati della Universidad Carlos III di Madrid che partecipano al consorzio LOBIN hanno sviluppato una T-shirt ‘intelligente’ che controlla il corpo umano (temperatura, frequenza cardiaca, ecc) e individua i pazienti all’interno dell’ospedale, come se fosse un sistema GPS che funziona in ambienti chiusi. Si può anche determinare se il soggetto è seduto, sdraiato, se sta camminando o correndo. L’utilizzo di questa piattaforma, che fornisce il biomonitoraggio del paziente sotto forma di indumento, permette ai ricercatori di registrare un certo numero di parametri …
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Alcuni metalli pesanti aumentano le prestazioni immunitarie
Un nuovo meccanismo di difesa naturale contro le infezioni è stato evidenziato da un team internazionale guidato da ricercatori del CNRS, Inserm, Institut Pasteur e l’Université Paul Sabatier – Toulouse III. Lo zinco, un metallo pesante, tossico a dosi elevate, è utilizzato dalle cellule del sistema immunitario per distruggere i microbi come il bacillo della tubercolosi o di E. coli. Pubblicata nella rivista Cell Host & Microbe il 14 settembre 2011, tale scoperta consente di ipotizzare nuove strategie terapeutiche e sperimentare nuovi vaccini. Una delle strategie utilizzate dal nostro sistema immunitario per distruggere i microbi consiste nel privarli di nutrienti essenziali come i metalli pesanti, …
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Lo stress spinge i figli degli alcolisti a bere
Se uno dei vostri genitori ha un problema con l’alcol, c’è un rischio maggiore che anche voi consumiate più alcool in situazioni di stress, come rivela la ricerca in corso presso l’Accademia Sahlgrenska, presso l’Università di Göteborg, in Svezia. È noto da tempo che i figli degli alcolisti hanno il 50% in più di probabilità di avere un problema con il bere nel futuro, e nuove ricerche presso l’Accademia Sahlgrenska stanno gettando nuova luce su questo legame. Svolto dal ricercatore Anna Söderpalm Gordh, lo studio è stato pubblicato nel numero più recente della rivista. …
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