Scoperto nuovo batterio estremofilo

Scritto da:
Marco Ferrari
Durata:
1 minuto

L’incredibile adattabilità della vita anche agli ambienti più proibitivi.

Sappiamo dei batteri che sopravvivono nelle pozze d’acqua bollenti dei geyser, di quelli adattati ai ghiacci perenni, di quelli che sopravvivono a livelli salini proibitivi ma questo di cui voglio dirvi è davvero mirabile. Andiamo con ordine, sapete cos’è una camera bianca? E’ un ambiente supersterile e a pulviscolo zero dove vengono montati i satelliti e si svolgono le attività connesse alle missioni spaziali. Se è vero che portare organismi provenienti dallo spazio nella nostra atmosfera potrebbe riservare spiacevoli sorprese, è vero anche il contrario tanto che appunto è di vitale importanza evitare di esportare forme viventi con le missioni spaziali. Immaginate se i nostri esperimenti di esobiologia su Marte fossero inquinati da batteri terrestri clandestini. Per questo, in questi luoghi ritenuti sterili, non si pensava certo di rintracciare forme di vita.

Camera bianca alla Nasa. Credit: NASA
Camera bianca alla Nasa. Credit: NASA

I biologi della Nasa sono ora all’opera per cercare di capire come sopravvivano queste colonie, considerato che non vi è alcun substrato nutriente sul quale i batteri possano svilupparsi; si suppone che essi possano avere un metabolismo decisamente particolare tanto da poter essere catalogati come un nuovo genere (nella classificazione linneana il genere è il gradino superiore alla specie).

In attesa di ulteriori sviluppi non possiamo che restare incuriositi e ammirati dalla capacità delle forme di vita di adattarsi agli habitat più disparati.

Marco Ferrari
1 febbraio 2014