Scoperto nuovo batterio estremofilo
![](https://scienze-naturali.it/wp-content/uploads/2014/02/camera-bianca-nasa-slide.jpg)
L’incredibile adattabilità della vita anche agli ambienti più proibitivi.
Sappiamo dei batteri che sopravvivono nelle pozze d’acqua bollenti dei geyser, di quelli adattati ai ghiacci perenni, di quelli che sopravvivono a livelli salini proibitivi ma questo di cui voglio dirvi è davvero mirabile. Andiamo con ordine, sapete cos’è una camera bianca? E’ un ambiente supersterile e a pulviscolo zero dove vengono montati i satelliti e si svolgono le attività connesse alle missioni spaziali. Se è vero che portare organismi provenienti dallo spazio nella nostra atmosfera potrebbe riservare spiacevoli sorprese, è vero anche il contrario tanto che appunto è di vitale importanza evitare di esportare forme viventi con le missioni spaziali. Immaginate se i nostri esperimenti di esobiologia su Marte fossero inquinati da batteri terrestri clandestini. Per questo, in questi luoghi ritenuti sterili, non si pensava certo di rintracciare forme di vita.
![Camera bianca alla Nasa. Credit: NASA](http://www.scienze-naturali.it/wp-content/uploads/2014/02/camera-bianca-nasa.jpg)
I biologi della Nasa sono ora all’opera per cercare di capire come sopravvivano queste colonie, considerato che non vi è alcun substrato nutriente sul quale i batteri possano svilupparsi; si suppone che essi possano avere un metabolismo decisamente particolare tanto da poter essere catalogati come un nuovo genere (nella classificazione linneana il genere è il gradino superiore alla specie).
In attesa di ulteriori sviluppi non possiamo che restare incuriositi e ammirati dalla capacità delle forme di vita di adattarsi agli habitat più disparati.
Marco Ferrari
1 febbraio 2014