Apoptosi e tumori refrattari

Scritto da:
Elisa Tino
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1 minuto

L’apoptosi o morte cellulare programmata è coinvolta nel mantenimento del numero di cellule di un sistema. Sono diverse le molecole che vi prendono parte tra cui la famiglia di Bcl2, i cui membri sono caratterizzati dai domini BH1-BH4 (Bcl2 Homology). Questa famiglia ha tre sottogruppi, alcune proteine infatti promuovono la sopravvivenza cellulare, altre iniziano l’uccisione delle cellule ed altre attivano le vie che portano all’apoptosi. Esiste un delicato equilibrio tra i vari gruppi. Nel caso del cancro spesso il meccanismo apoptotico viene bloccato, favorendo le molecole anti-apoptotiche e bloccando le proteine proapoptotiche. In concomitanza a questo fenomeno si osserva la resistenza verso radio- e chemioterapia.

Nuove terapie farmacologiche puntano a restaurare l’attività delle molecole proapoptotiche ad esempio esprimendo peptidi (piccole proteine) che contengono alcuni dei domini fondamentali per la funzione proapoptotica. Il lavoro pubblicato in questi giorni su The Journal Clinical Investigation ne è un esempio. In questo studio è stato utilizzato un peptide, BIM SAHBA (mediatore di morte cellulare interagente con BCL2), avente il dominio BH3 per ripristinare, in tumori ematologici, la morte cellulare dipendente da BH3. Questo peptide si è dimostrato in grado di legare e bloccare in modo specifico le molecole proapoptotiche e di indurre l’apoptosi in linee cellulari tumorali. Inoltre in modelli murini immunodeficienti il peptide ha bloccato la crescita di leucemia mieloide acuta umana dimostrando di poter essere in futuro un’opportunità contro il tumore refrattario.

Elisa Tino